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Venerdì, 29 Marzo 2024
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S.Stefano: bocciata la Giorgetti dal suo stesso partito. “Vittima di una vendetta trasversale”

L'unico quartiere conquistato dal centrodestra resta senza presidente per disaccordi interni al partito. Solo 8 sì alla Giorgetti dopo un animato consiglio. Merola: "30 giorni per decidere"

Un consiglio di quartiere che parte in confusione, con l’indecisione su chi dovesse prendere per primo la parola, e finisce in animata polemica. La candidata del centrodestra Ilaria Giorgetti non ha ottenuto i voti necessari (10 necessari, 8 avuti) per la presidenza: il Pdl si divide e litiga (escono dall’aula Mario De Dominicis e Simone Alcione) e il Pd commenta: “Pensavamo di venire al consiglio e ci ritroviamo a una riunione di partito. Questo programma non ha i numeri per essere eletto”. Dalla platea, una cittadina: “Che bello spettacolo per chi vi ha eletti!”.

ILARIA GIORGETTI. Dopo il no dei consiglieri si definisce “Vittima di una vendetta trasversale”. Confessa poi di aver pensato di ritirarsi dopo le polemiche degli ultimi giorni e di non averlo fatto solo per chi credeva in lei e per rispetto ai suoi elettori. “Mi prenderò una pausa di riflessione anche per la tutela della dignità della mia persona”.

DE DOMINICIS. Tutto è partito con il commento di Mario De Dominicis che ha definito il giorno del consiglio “Un giorno difficile che non avrebbe mai voluto affrontare visto che credeva di militare in un partito che si chiama Popolo delle Libertà, ma che di libertà non ne ha data “Non ci sono le condizioni politiche per l’elezione visto che il programma ci è stato consegnato meno di un’ora fa, ma forse ci sono regole che non conosco”. Parla poi di velate minacce di espulsione e dichiara che non voterà per la candidata del Pdl, Ilaria Giorgetti.

I NO DEL PDL. E se Nanni difende la candidatura della Giorgetti per onorare i cittadini e dimostrare che il Pdl è un partito serio, Mioni rivendica la lettera che inviò l’8 aprile al partito: “Una candidatura arrivata dall’alto e se ne avessimo discusso per tempo ora non saremmo in queste condizioni”. Altro pidiellino che dice no al voto è Simone Alcione, che non partecipa all’elezione e si sieda dall’altra parte, di fianco al Cev.

DORE. Dal centrosinistra Luca Dore fa ironia: “Pensavo di essere al consiglio e mi ritrovo a una riunione del Pdl. La nostra candidatura non ha ottenuto la maggioranza alle elezioni, ma adesso la responsabilità è vostra”. Poi si rivolge alla Giorgetti: “Candidato presidente, una presentazione più estesa del programma non avrebbe fatto male…”.

MEROLA. “Complimenti ai neo-consiglieri - esordisce il sindaco – per me è importante essere qui, anche se prendo atto con rammarico che non ci siano le condizioni per eleggere il presidente di quartiere”. Considerando che il consiglio di quartiere è sovrano, Merola si augura che “Entro 30 giorni si possa eleggere un presidente evitando una crisi che i cittadini non meritano. Se questa situazione si dovesse prolungare si rischia di incrinare la ritrovata democrazia elettiva, comune responsabilità”.
 

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