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Savena, la presidente Benassi: «I cittadini patiscono l'abbandono selvaggio dei rifiuti»

L'INTERVISTA. A parlare è la presidente di Quartiere Marzia Benassi: "Stiamo lavorando sui temi della cura del territorio, animazione delle zone più periferiche, Pon Metro, riqualificazione di piazze, strade, edifici, creazione di opportunità di aggregazione e formazione per giovani"

Un viaggio attraverso i quartieri della città ascoltando le voci dei loro presidenti. Dopo Daniele Ara per il San Vitale, Simone Borsari del San Donato-San Vitale, Vincenzo Naldi del Borgo Panigale, Rosa Amorevole del Santo Stefano, Costa-Saragozza Lorenzo Cipriani è la volta del quartiere Savena e del suo presidente Marzia Benassi. 

Tre aggettivi con i quali definirebbe il Quartiere Savena?

«Lo definirei come un Quartiere partecipato animato e coeso, caratterizzato soprattutto da un’anima inclusiva che è la sua vera forza». Rapporto con i cittadini: quali sono le istanze e le criticità che con maggiore frequenza le arrivano dai residenti? «Gran parte delle segnalazioni che pervengono al quartiere sono relative alla raccolta dei rifiuti. I cittadini sono molto sensibili all’attività ambientale, abbiamo volontari che si prendono cura del territorio, ed è proprio per questo motivo che molti sono propensi a segnalare eventuali problemi riscontrati, come l’abbandono di rifiuti accanto ai cassonetti o la raccolta differenziata non eseguita correttamente».

Bilancio partecipativo: un commento sui progetti da votare?

L’area scelta per quest’anno è quella di San Ruffillo, i progetti sono molto belli e vertono sulla valorizzazione di percorsi all’area aperta che consentono ai pedoni passeggiate sicure, riqualificazione di aree verdi e giardini per una loro maggiore sicurezza e fruibilità, soprattutto per bambini, ragazzi e cittadini con difficoltà motorie, ma anche riqualificazione e rivitalizzazione di aree urbane. Traspira una grande volontà da parte dei cittadini di voler vivere il territorio, sentirsi parte di esso, mettere in moto il senso civico. É una bella sensazione quella che si percepisce.

Come si immagina il quartiere tra 10 anni?

«I tanti interventi di riqualificazione previsti o in corso di realizzazione finanziati attraverso il PON metro avranno sicuramente un impatto sul quartiere. I luoghi che sono oggetto di interventi potranno essere fruiti e vissuti dai cittadini e saranno volti a sviluppare attività di aggregazione giovanile, intergenerazionale ed interculturale. Si tratta di spazi su cui ci saranno investimenti importanti e che offriranno ai residenti nuovi servizi di prossimità, con particolare riferimento ai giovani. Alcuni di questi spazi sono l’ex Centro Pasti di via Populonia, Villa Salus, l’ex Centro Civico di via Portazza, gli spazi dell’ex scuola di via Lombardia, la cui destinazione d’uso è stata e sarà definita in maniera partecipata con i cittadini e le associazioni del territorio. Per quanto riguarda l’ex centro pasti di via Populonia, a breve inizierà il percorso partecipativo con i cittadini per co-progettare insieme la destinazione futura».

Attività commerciali: come sta cambiando il quartiere in questo senso?

«Quello che noto con piacere è che da parte dei commercianti traspare spesso la volontà di animare le strade del quartiere in modo costante, mettendo a disposizione della cittadinanza servizi ed attività. Queste iniziative contribuiscono a rendere anche le periferie più animate».

Quali sono le sue priorità/progetti come presidente di quartiere?

«Le priorità su cui stiamo già lavorando sono inerenti i temi della cura del territorio, animazione delle zone più periferiche, Pon Metro, riqualificazione di piazze, strade, edifici, creazione di opportunità di aggregazione e formazione per giovani. Il tema dell’adolescenza e del reperimento di nuovi spazi di aggregazione per i ragazzi in particolare, ha per noi grande valenza e priorità. Per ciò che concerne l’animazione delle periferie, Bolognaestate è stata un esempio di successo. Abbiamo messo insieme tutte le realtà del territorio insieme alle quali abbiamo costruito un calendario di attività per rendere il Quartiere più vivo e vissuto da parte dei cittadini. L’inaugurazione si è svolta nel giardino Europa Unita che circonda l’edificio del Centro Civico».

Scuole Montalcini in via Lombardia: quale la situazione attuale? «La scuola ha momentaneamente sede presso alcuni locali del Comune siti in via Lombardia, dove sono stati svolti lavori di riqualificazione in modo da garantire il benessere degli alunni e continuità al percorso didattico. Pur funzionando in una situazione alternativa a quella prevista, così come abbiamo potuto constatare nel corso di diversi incontri con la Dirigenza Scolastica, la scuola vive in una condizione dignitosa, raccolta, umana e a misura di bambino. Grazie ai lavori svolti nell’estate 2018 e alla collaborazione con le associazioni che hanno sede presso l’edificio, sono disponibili ulteriori spazi tra cui anche la palestra. A partire dall’inizio di novembre si prevede un ampliamento dell’offerta formativa. Nonostante le difficoltà, gli alunni dimostrano di stare bene nell’attuale sistemazione. L’ottima collaborazione con tutti i soggetti coinvolti (Comune di Bologna e il Quartiere, la Dirigenza scolastica dell’Istituto e le associazioni presenti nella sede di via Lombardia) ha sicuramente contribuito a far fronte ai problemi che si sono presentati. Per quanto riguarda la nuova costruzione siamo in attesa della relazione del CTU che sta eseguendo rilievi e studi sul cantiere per elaborare la sua perizia. Quando il Comune di Bologna avrà nuovamente in disponibilità l’area, potrà effettuare delle analisi sul costruito».

Aree verdi, previsti interventi nei prossimi mesi?

«E’ prevista la realizzazione di alcune aree verdi in via Baroni e via Villari. Altra riqualificazione del verde interesserà via Lombardia, nell’ambito della realizzazione del progetto vincitore del bilancio partecipativo dello scorso anno».

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