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Referendum trivelle: ecco come votano i politici locali e i candidati sindaco

Come la pensano sul referendum le varie parti politiche cittadine e cosa dicono sul caso Guidi? Massimo Bugani, Lucia Borgonzoni, Sergio Lo Giudice, Daniele Carella dicono la loro

Referendum abrogativo sulle trivelle del 17 aprile 2016: quale la posizione dei politici locali?

Ecco se e come voteranno i nostri politici locali e quali indicazioni danno ai propri elettori per la consultazione sulle piattaforme nei nostri mari:

Lucia Borgonzoni, Lega Nord: "Il 17 aprile la nostra indicazione è di votare "Sì", una scelta fatta in difesa dei nostri mari. Il Governo Renzi, che con il decreto Sblocca Italia dichiarò strategiche le trivellazioni, oggi sta cercando di boicottare in tutti i modi questa consultazione popolare. Proprio per questo una vittoria del "Sì" sarebbe una vera e propria spallata a questo Governo che pensa soltanto agli interessi di pochi e non al bene del paese!".

Massimo Bugani, Movimento 5 Stelle: "Andare alle urne è fondamentale perchè ogni volta che c'è un referendum i cittadini hanno la possibilità di esprimersi, quindi è una delle più alte forme di democrazia ed è un dovere dei cittadini.Bisogna votare assolutamente SI' per dire no alle trivellazioni, una follia tutta in stile lobby-PD che ormai è difficile distinguere chi è uno e chi è l'altro, chi fa industria e finanza e chi invece fa politica perchè spesso i ruoli si invertono e le lobby impongono la politica al PD e spesso la politica è succube di queste o addirittura ne è parte. E con un personaggio come Renzi questo PD sono sempre più una cosa sola. La Regione Emilia Romagna non sta facendo nulla, ma è nata da questo PD della finanza, delle multinazionali che nulla fa per il bene dei cittadini e tutto fa per imposizioni dai loro finanziatori, da chi apre i rubinetti e le ricchezze per un partito ormai allo sbando. Inoltre siamo nel 2016, i Paesi seri investono in energie rinnovabili e noi che abbiamo mare, aria, vento e sole che potrebbero coprire così il fabbisogno (almeno un 30-40%) con energie pulite. Come dimostra il caso Guidi in Basilicata siamo schiavi delle multinazionali del petrolio per colpa di questo PD. E' una assoluta follia rischiare di contaminare l'ambiente oltre che completamente anacronistico".

Federico Martelloni, Coalizione Civica. "Non solo voterò SÌ al referendum per dire NO alle trivelle nel nostro mare e farò informazione per i 10 giorni che ci separano dal 17 oltre a partecipare a tutte le iniziative NO triv. Chiederò inoltre, ogni giorno, cosa intenda fare il Sindaco Merola e la sua giunta, posto che, anche in questo caso, pare che il PD intenda giocare tutte le parti in commedia, tra invito all'astensione, a votar si e a votar no. Credo, peraltro, che la questione delle estrazioni e delle energie fossili abbia molto a che fare con la città, con il tipo di mobilità sulla quale investire e con la sostenibilità della città di domani".

Mirko De Carli, Popolo della Famiglia: 'Noi del Popolo della Famiglia lasceremo libertà di coscienza sul referendum 'No Triv'. Invitiamo i nostri elettori ad andare a votare perché il diritto al voto va esercitato sempre e comunque. Io personalmente voterò scheda bianca'.

Daniele Carella, Uniti si Vince: "In casi come questo c'è un uso distorto dello strumento referendario e che si addossa al popolo lo scegliere su questioni molto tecniche e sconosciute ai più. Come sul nucleare il disastro è inevitabile se su questi argomenti si ragiona di pancia".

Senatore PD Sergio Lo Giudice, portavoce di ReteDem: "L'indicazione di astensione al referendum sulle trivelle, anticipata dai vice segretari del PD e che sarà sottoposta a "ratifica" da parte della direzione del partito è sbagliata, perché contribuisce alla disaffezione degli elettori. Nel PD ci sono posizioni diverse sulla questione, tanto che sei nostri presidenti di Regione sono tra i promotori della consultazione. Il partito rispetti questa pluralità e non imponga una posizione incomprensibile ai cittadini come l'astensione. Bisogna che ci rimbocchiamo tutti le maniche per fare in modo che gli elettori riprendano ad andare a votare, non abituarli a restare a casa".

Matteo Lepore, assessore: "Il 17 aprile io voto SÌ, perché l'Italia è un paese che merita il nostro impegno".

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