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Proposta referendum: Prodi e Parisi contro la legge elettorale “porcellum”

Romano Prodi ha firmato per il referendum elettorale che abrogherebbe la legge elettorale di Calderoli. Il promotore Arturo Parisi cita chi già si è schierato per la causa civica

Arturo Parisi, presidente del comitato promotore del referendum per l'abrogazione della legge elettorale Calderoli ed ex ministro delle Difesa, si è detto fiducioso, soprattitto dopo la firma di Romano Prodi: “Ci siamo rovinati l'estate per consentire ai cittadini di lasciare a verbale e di trascrivere la loro rabbia e indignazione". “Rabbia e indignazione - ha proseguito - "per i sei anni passati senza che si sia fatto nulla". Parisi ha ricordato che già diversi esponenti di spicco del centrodestra e del centrosinistra si sono schierati a favore della consultazione referendaria sulla legge elettorale.

EXTREMA RATIO. Continuando a parlare della proposta di referendum per cancellare l'attuale legge elettorale e ripristinare il cosiddetto 'mattarellum', Parisi ha poi aggiunto che "anche per me è extrema ratio. Abbiamo calcolato attentamente prima di intraprendere una via straordinaria, quella del referendum, ma il tempo è passato e non vorrei che qualcuno scoprisse l'extrema ratio ad ottobre". A giudizio di Parisi, infatti, "se le decisioni non vengono prese entro il 30 settembre, le prossime elezioni si svolgeranno con questa legge e l'Italia sarà privata, ancora una volta, di un Parlamento nella pienezza della sua legittimità". A giudizio dell'ex ministro delle Difesa, sul fronte referendario "il Pd purtroppo esita ancora. Esponenti coraggiosi come Chiti e Fassino hanno riconosciuto che dentro il Parlamento non si può più fare nulla e il referendum è l'unico strumento per costringerlo a utilizzare gli ultimi mesi disponibili".

CONTO ALLA ROVESCIA. L'extrema ratio è alle nostre spalle". Così, il presidente del comitato promotore per il referendum abrogativo del "porcellum", Arturo Parisi, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulle parole del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che ha definito la consultazione popolare una extrema ratio. Parisi ha auspicato la firma dello stesso Bersani "perché le sue parole contro il 'porcellum' sono chiare. In questo momento - ha proseguito - abbiamo bisogno di un piccolissimo gesto: una firma. Ieri il capogruppo Franceschini ha detto: 'Non firmo ma mi interrogo sul firmare'. Ecco - ha concluso l'ex ministro della Difesa - è il momento di dare le risposte".

PRODI. Anche Romano Prodi commenta l’iniziativa: “Ho firmato per dovere civico: è una cosa che sento per dare stabilità e forza alla nostra democrazia". E' quanto ha affermato l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, uscendo dall'Urp del Comune di Bologna dove ha firmato il modulo per la richiesta di un referendum destinato ad abrogare l'attuale legge elettorale ed il ripristino del cosiddetto 'Mattarellum'. "Mi auguro - ha spiegato affiancato dal presidente del Comitato pro referendum, Arturo Parisi - che tanti firmino, quello e che le firme "siano abbastanza da superare il quorum in modo che il referendum possa avvenire". Pertanto, ha proseguito Prodi "questo è il mio augurio" più sentito: "vedo che la gente si pone il problema di una legge elettorale iniqua che deve essere sostituita".

I CITTADINI SI METTONO IN GIOCO. Prodi ha aggiunto: "fra pochissimi giorni parto per un periodo di insegnamento in Cina, poi per gli Stati Uniti e poi per Addis Abeba. Quindi - ha sottolineato il Professore - la mia vita continua con il programma che mi ero fatto". Tuttavia, ha concluso riferendosi ancora alla firma pro referendum, "ripeto che ci sono dei momenti in cui un cittadino agisce come cittadino ". “Qualora, i partiti riuscissero a fare una riforma elettorale loro - ha osservato poi il Professore - immediatamente, io sarei l'uomo più felice del mondo. Non abbiamo mica sposato il referendum per disturbare la gente. Se i partiti si mettono in gioco per una buona legge elettorale - ha concluso Prodi - va ancora meglio".
 

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