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Politica Fiera / Viale Aldo Moro

Case popolari, sit-in della Lega in regione: "Il welfare dimentica i bolognesi"

Criteri restrittivi annunciati per l'assegnazione degli alloggi popolari. "Prima la nostra gente, ci hanno assegnato case minuscole in zone sporche, con topi e blatte"

E' cominciato in Assemblea legislativa l'esame della riforma proposta dalla Giunta regionale per l'accesso agli alloggi pubblici gestiti dalle Acer provinciali, le Aziende Casa che sostituirono gli Iacp.

La seduta è stata accompagnata da una protesta, sotto gli uffici di viale Aldo Moro contro i criteri di assegnazione che "oggi premiamo solo gli stranieri", così Manes Bernardini e i militanti della Lega Nord che con uno striscione chiedono "prima la nostra gente!".

Case Acer, Lega in Regione: 'Il welfare dimentica i bolognesi'

Il sit-in della lega, annunciato ieri, si è incontrato con la protesta contro i tagli agli ospedali di montagna, come quelli di Porretta e Vergato che verrebbero ridimensionati.

"Due proteste con un minimo comune denominatore, continuiamo a spendere per un'immigrazione che sta presentando un conto salatissimo ai comuni, perchè si tratta di poveri e disperati, a discapito della popolazione nostra che si trova all'ultimo posto e intanto chiudono gli ospedali" (GUARDA IL VIDEO).

Nella corsa all'assegnazione "il welfare si scorda dei bolognesi, gli italiani partono in svantaggio" si legge nella nota "sui primi 30 nella lista, 24 sono stranieri".

Sotto gli uffici regionali, anche qualche inquilino: "Ci hanno dato una casa minuscola, ho due figli e devo dormire su una sdraio, a volte in terra perchè è più comodo, dal 2007 sono iscritta al centro per l'impiego, ma chi mi prende" dice una signora a Bologna Today, ma non è l'unica "ho 4 figli minori, sono disoccupata e per mangiare dobbiamo fare a turno perchè non ci si sta, venite a vedere, siamo dietro il treno della barca, ci sono topi e blatte, una zona insicura e sporca...".

Qualche momento di tensione e scambi di battute quando un cittadino ha contestato un poster attaccato dai manifestanti che raffigura la fila agli uffici, con gli italiani ultimi (GUARDA IL VIDEO). "Siamo tutti figli di Dio" secondo il cittadino "gli extracomunitari lavorano per 2 euro all'ora, siamo noi che li vogliamo perchè fanno quello che non faremmo mai, perchè abbiamo la pancia piena". 

ASSEGNAZIONE ALLOGGI. L'intenzione, ha spiegato più volte in questi mesi il relatore Mario Mazzotti (Pd), è infatti di rivedere "al ribasso" i criteri di accesso agli alloggi "per far sì che solo chi ne ha davvero bisogno sia accolto". Una decisione che comporta l'esclusione di persone che finora ne hanno fruito legittimamente per le quali si pensa a un percorso 'morbido' di uscita dall'edilizia pubblica, "eventualmente attraverso un altro sistema di tutela". In commissione era stato rilevato che solo "a Bologna 834 persone abitano in case alle quali non avrebbero più diritto".

La Lega si era già vista bocciare la proposta di premiare nell'accesso "il requisito della residenza in Emilia-Romagna da almeno dieci anni". Critiche alla riforma anche da Fi-Pdl, che dal 2010 ad oggi ha presentato tre suoi progetti di modifica alla legge 24/2001. La riforma, ha ricordato oggi il relatore Mazzotti, ha avuto "due anni di gestazione ed è stata discussa da Enti locali, cooperative e sindacati".

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