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Renzi, bagno di folla alla Festa: “Se perdo, non fonderò un mio partito”

Il sindaco di Firenze, candidato alle primarie PD, chiarisce la sua idea di rottamazione. Assente Merola: "Avrà avuto da fare, i sindaci sono impegnati". Commenti a caldo degli elettori bolognesi sul nuovo che avanza

A tre giorni dalla partenza del camper elettorale, è stato un vero e proprio one man show quello di Matteo Renzi alla Festa dell'Unità. Preceduto dalle critiche ai e dei colleghi di partito, dalla polemica che non lo vedeva invitato a Bologna, oggi è arrivato, ufficialmente per presentare “Stil Novo”, il suo libro su Firenze e per sua stessa ammissione stroncato dalla critica, ed è stato pienone a Parco Nord. Per il giovane "rottamatore" del PD, fine carriera, come da statuto del partito, per i politici che hanno superato i tre mandati e pensione anche per le idee della  sinistra del passato, la paura della comunicazione e per tutto quanto ha reso il "futuro come una grande discarica", non risolvendo cioè i problemi, ma lasciandoli in eredità ai posteri.

Renzi a Bologna

SE PERDO NON FONDO PARTITI. Ausili multimediali e sagacia fiorentina a portata di pubblico, così raccoglie applausi e consensi, con ricette semplici e dirette: lavoro femminile e meritocrazia, politica fiscale, Europa, uguaglianza e speranza nel “domani come prateria, non minaccia”. Invita i colleghi a essere meno permalosi, ricorda le defezioni della dirigenza nei due governi Prodi, che aveva lasciato i conti del paese in ordine, ma confessa come la candidatura alle primarie sia stata una scelta dura: “Se perdo, non fonderò un mio partito, né accetterò premi di consolazione”. Ammette il suo fallimento in occasione della nevicata a Firenze del 2010, proiettando buffi cartelli di protesta, e risponde anche a chi lo accusa di non essere troppo anti-berlusconiano: “Ci saranno molti disoccupati tra l’intellighenzia. Se saremo bravi e credibili, non parleremo di lui, ma parleremo bene di noi… Le primarie presuppongono una carta di intenti, un documento in cui tutti possano riconoscersi".

LA STIMA PER BERSANI. Secondo il teorema che “un partito che non discute è morto”, ribadisce la stima alla dirigenza e soprattutto al segretario Bersani per aver accettato la sfida delle primarie. “Bisogna avere paura dei politici che dicono in TV cose diverse dai fuori onda” ed è chiaro, tra gli applausi, il riferimento al Consigliere Regionale Giovanni Favia e alle sue dichiarazioni sulla democrazia interna nel Movimento 5 Stelle. 

IL BAGNO DI FOLLA. Un vero assalto a fine intervento, tra autografi, strette di mano e risposte ai giornalisti. Appoggio a Monti  che sta governando bene e per aver restituito credibilità all’Italia. Bologna città simbolo, con la federazione più grande del partito, e stretto legame con Firenze: “Presto firmerò un accordo con Virginio Merola, anche se voterà Bersani e non la pensa come me”. Non appare dispiaciuto per l’assenza del primo cittadino “Avrà avuto da fare, i sindaci sono molto impegnati”. D’altronde a tifare Renzi questa sera il senatore Vassallo, il consigliere comunale Benedetto Zacchiroli, il presidente dell’assemblea legislativa Richetti, ma anche il segretario provinciale e bersaniano Donini. A Bologna Today che gli chiede come si “regolerà” sull’amministrazione di Firenze, in caso di vittoria alle primarie e alle elezioni del 2013, risponde: “Per Firenze non cambia niente, comunque si voterà per le amministrative nel 2014 e poi non credo che i fiorentini sarebbero tanto dispiaciuti di avere un sindaco primo ministro”. Niente dimissioni dunque.

COME LA PENSANO I DEMOCRATICI BOLOGNESI. Ma come la pensano i democratici bolognesi? “Una volta tanto un giovane che si espone e ci mette la faccia” secondo Luigi, ex-attivista del Pci sotto quattro segretari, Longo, Berlinguer, Natta e Occhetto, “al partito non va bene, anche se porta delle buone ragioni. L’attuale segretario è sempre costretto a mediare tra le fazioni interne, mentre Renzi sembra un uomo libero” e aggiunge “se vincerà le primarie avrà un potere illimitato ed è forse  questo il motivo di tanto ostruzionismo da parte dei suoi colleghi”.

RENZI “SPOCCHIOSO”. “Atteggiamento troppo spocchioso” per Gianfranco che preferisce “chi ha fatto scuola di politica, come D’Alema, e ha mal sopportato Renzi per essersi schierato con Marchionne nell’affaire Pomigliano-Mirafiori. “Facce nuove” invece per Cosetta “via D’Alema, via quanti ci hanno fatto cadere nei due governi Prodi, anche se a Renzi non perdonerò di essere andato ad Arcore per incontrarsi on Berlusconi, doveva trovare un altro posto, ma casa sua no!” Per Mario “Dice poco, ma le sa dire bene. Mi fido di Bersani, ma è stato giusto venirlo a sentire, la vis comica lo aiuta molto e potrebbe fare breccia, energia tanta, esperienza zero”. Per Vanda “il candidato naturale alla premiership è il segretario del partito. Per essere troppo democratici e per non voler o saper affrontare il centro destra vis a vis, senza zavorre, il paese ha perso 20 anni con Lega, PDL e il loro degno Premier. Chiediamo più sinistra, e certo non vorremmo rimettere in discussione i punti già chiari nel nostro partito, vedi le unioni civili, il testamento biologico e la cittadinanza ai figli degli immigrati, come ha detto Bersani ieri. Se ci sarà Matteo Renzi, io voterò comunque il PD, se ci alleiamo con Casini, non so potrei andare a fare una scampagnata quel giorno…”.

GIOVANI DEMOCRATICI: SOLO BERSANI. Bersani e solo Bersani per Vinicio Zanetti, Segretario Regionale dei Giovani Democratici Emilia Romagna “Oggi Bersani può veramente dare un futuro migliore a questo Paese e alle sue giovani generazioni” si legge in un comunicato “Bersani deve liberalizzare il PD, liberarsi di quei lacci e lacciuoli che lo imprigionano, di chi  lo tira per la giacchetta per avere l'ennesimo posto al sole”.
 

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