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Politica Borgo Tossignano / Piazza Manfredi Azzarita

Renzi al Paladozza, pronte contestazioni: 'Da questo Governo l'attacco più massiccio alle classi popolari'

Il Premier è atteso in città il prossimo giovedì, per chiudere la campagna elettorale del candidato dem alle regionali. In piazza Azzarita si preannuncia una 'calda' serata

Il premier Matteo Renzi è atteso giovedì prossimo al Paladozza di Bologna per chiudere la campagna elettorale di Stefano Bonaccini, candidato dem alle prossime regionali.
La visita del presidente del Consiglio si preannuncia "calda", già annunciate infatti le contestazioni
: mezz'ora prima dell'arrivo di Renzi in piazza Azzarita (ore 20.30),  si ritroveranno sul posto i suoi detrattori. A promuovere il presidio sono Ross@ e Noi Restiamo, con una nota. "Il governo Renzi e il Pd rappresentano oggi la testa di ponte per l'attuazione delle politiche di austerità imposte dall'Unione europea al nostro Paese", recita l'appello: "Questo Governo è ormai il terzo consecutivo privo di alcuna legittimazione popolare ed è forse quello che sta portando l'attacco piu' massiccio alle classi popolari e agli spazi democratici all'interno del Paese".
Per Ross@ e Noi Restiamo, "basti pensare al Jobs act, grazie al quale si tornerà a rapporti lavorativi pre-novecenteschi, al ''Piano casa''- continua la nota- che criminalizza il disagio sociale diffuso che porta migliaia di persone ad organizzarsi nella lotta per il diritto all''abitare e il rifiuto di aprire qualsivoglia tavolo di trattativa con i sindacati". Renzi? "Non è ltro che un burattino nelle mani delle classi dirigenti europeiste", aggiungono le due realtà antagoniste. Così, visto che il premier sarà a Bologna, "non perderemo l'occasione per fargli sentire la nostra voce, per fargli capire- recita l'appello- che non accetteremo supinamente il processo di centralizzazione europea di cui lui e il suo partito si stanno facendo garanti, come non accetteremo senza lottare la precarizzazione di milioni di vite, i tagli alla sanità e al'istruzione, la svendita del patrimonio pubblico e la repressione del dissenso nelle piazze".

(agenzia  Dire)

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