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Festa dell'Unità nazionale, oggi la chiusura con Matteo Renzi: "Basta lamentele. Facciamo!"

Sarà il Premier a chiudere l'evento nazionale, che da domani continuerà declinandosi in festa provinciale. Dopo le contestazioni dei giorni scorsi, parco Nord 'blindato' per accogliere il capo del Governo

E' il Premier Matteo Renzi a chiudere la Festa dell'Unità Nazionale, quest'anno organizzata al Parco Nord di Bologna. L'evento, infatti, da domani proseguirà - stessa location - declinandosi però in festa provinciale  fino al 22 settembre (Programma completo). Salito sul palco bolognese e accolto dai tanti che lo attendevano, Renzi ha subito chiarito che lamentarsi non serve e che va ritrovato mettendo insieme lo spirito che avevano i nostri nonni con la fantasia dei giovani: "Qui in ballo non c'è il mio destino, ma quello del Paese" ha detto il premier.

Poi uno sguardo in platea, dove fra il pubblico in prima fila c'è anche Vasco Errani. A lui Matteo Renzi si è riferito dicendo che l'ex presidente della Regione "Non era tenuto a dare le dimissioni, ma lo ha fatto. Perchè noi del Partito Democratico siamo così, mettiamo davanti a tutti la nostra dignità" commento seguito da uno scrosciante applauso e dalla commozione di Errani.

Dopo le contestazioni dei giorni scorsi durante gli incontri, il parco Nord si presenta dunque 'blindatissimo' per accogliere il capo del Governo, che farà il suo arrivo alle ore 17, sotto il tendone della sala dibattiti centrale. Insieme all'ex sindaco di Firenze, oggi ospiti Franco Marini, Carlo Ghezzi, Luciano Guerzoni, Giorgio Benvenuto, Gabriele Mammarella, Antonio Maglie. Appuntamento ore 10.30, "Dalla prima guerra mondiale all’impegno della Resistenza per l’Europa unita" il titolo del dibattito cui parteciperanno sotto il coordinamento di Pietro Spataro. Sempre oggi - ore 1600 - "Rinnovare il Pse, cambiare l’Europa' di questo discuteranno Pedro Sanchez e Achim Post, per poi passare la parola a Renzi (ore 17). Infine alle ore 21 atteso Giulio Scarpati (sempre in sala dibattiti) con "Ti ricordi la casa rossa - Lettera a mia madre", Mondadori.

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GOVERNO IN 'TRASFERTA' AL PARCO NORD. Un lungo messaggio di orgoglio per i risultati del Pd alle Europee, promesse di cambiare il Paese attraverso le riforme in cantiere, e un augurio ai volontari democratici: questi i contenuti della lunga lettera del Premier scritta in occasione dell'apertura della Festa dell'Unità Nazionale, in cui si anticipava: "I giorni della Festa de l’Unità di Bologna saranno l’occasione per preparare una stagione di Governo che sarà difficile e appassionante, perché stiamo cambiando l’Italia. Coinvolgendo, e non escludendo. Correndo, ma senza lasciare nessuno indietro, come il Festina lente (affrettati lentamente) che mi ha accompagnato per tanti anni a Palazzo Vecchio a Firenze. Aprendo, senza perdere mai il senso di chi siamo e da dove veniamo".

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Il programma della Festa nazionale infatti è stato incentrato sull'azione del Governo e sui prossimi "mille giorni" indicati da Renzi per le riforme. In particolare, molto spazio è stato dedicato agli esteri, dal semestre europeo a guida italiane alle tante guerre in corso tra Africa e Medio Oriente. La formula scelta è quella di dibattiti veloci (50 minuti circa) e pochi oratori. Il 30 agosto al Parco nord è arrivato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e quello della Sanità, Beatrice Lorenzin; a seguire la presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi. Il 31 agosto spazio alla riforma della scuola, con il ministro Stefania Giannini, e al faccia a faccia sulla crisi tra il sottosegretario Graziano Delrio e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. L'1 settembre è stata la volta del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, mentre il 2 è arrivata Roberta Pinotti (Difesa). A seguire, un dibattito sui conflitti internazionali tra Massimo D'Alema e Pier Ferdinando Casini. E ancora, il 3 settembre la presenza del ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, mentre il 4 sono saliti sul palco Marianna Madia, titolare della delega alla Pubblica amministrazione, e il presidente del Senato, Pietro Grasso. Il 5 settembre è stato il giorno del ministro della Cultura, Dario Franceschini, mentre il 6 quello di Pier Carlo Padoan (Economia) impegnato in un maxi-dibattito su crescita e lavoro con la leader Cgil, Susanna Camusso, e il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. Lo stesso giorno si è parlato anche di Europa col ministro Federica Mogherini e col presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, di giustizia col ministro Andrea Orlando e di Expo 2015 con Maurizio Martina (Agricoltura). Insomma dopo la nutrita sfilata di Ministri, a 'quadrare il cercio' la presenza del Premier. ‏

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