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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Grillo: la politica locale lo condanna, solidarietà ai due espulsi

Dopo l'arrivo della notizia sull'espulsione di Favia e della Salsi si sollevano i politici bolognesi: "Pessima pagina politica, il movimento è come tutti gli altri partiti"

Dopo il lancio della notizia dell'espulsione di Federica Salsi e Giovanni Favia dal Movimento 5 Stelle per mano del leader Beppe Grillo, la politica locale esprime solidarietà ai due e sospetti sul comico e sul suo movimento, che, secondo il consigliere regionale e responsabile per l'Emilia-Romagna di Diritti e Libertà Franco Grillini sarebbe: "Un partito proprio come gli altri".

FAVIA DRIBBLA I GIORNALISTI. "Ci siamo messi in marcia in migliaia, in questi anni, per cambiare il paese. Rinnovare la sua cultura politica, marcita in decenni di scempio della cosa pubblica. Armati di tanto coraggio e buona volontà, abbiamo messo al centro etica e spirito di servizio, ottenendo nelle istituzioni risultati incredibili", ha scritto Favia che ha postato una sua intervista televisiva di qualche giorno fa. Il consigliere regionale, inseguito dai cronisti per tutto il giorno, era rimasto fino ad ora in silenzio, chiudendosi nel proprio ufficio in Regione dopo aver dribblato telecamere e fotografi.

GRILLO COME UN PADRE PADRONE. Con l'espulsione via web di Federica salsi e Giovanni Favia dal Movimento 5 Stelle "stiamo assistendo ad un'ulteriore degenerazione". Così scrivono, in una nota, i Giovani Democratici di Bologna. "Grillo, sempre più padre-padrone, prima invita chi dissente a 'levarsi dalle palle', poi scomunica i consiglieri Favia e Salsi, legittimamente eletti, impedendo loro di usare il simbolo del M5S. Sono atteggiamenti preoccupanti - osservano ancora - e dispotici per il leader di una forza politica che ambisce a entrare in Parlamento". Di fatto, sottolinea il segretario dei Giovani Democratici felsinei, Alberto Aitini, "é ormai chiara la differenza tra un partito, il Pd, che è di tutti, dirigenti militanti e cittadini, e invece una 'cosa', difficile persino definirla Movimento, che è di uno solo, del padrone che fa quello che vuole.

RAFFAELE DONINI: PARTITO AD PERSONAM. "L'espulsione da parte di Grillo dal Movimento Cinque Stelle di Favia e Salsi è inquietante ed è la conferma di una gestione padronale ed autoritaria di un movimento che era nato per estendere la democrazia e la partecipazione dei cittadini nel nostro Paese" è la visione del Segretario Provinciale PD Raffaele Donini  "rischia invece sempre più di assomigliare ad un ennesimo Partito ad personam. Credo che imploderà presto perché non si può arginare il libero pensiero della gente. Uno scoglio non può arginare il mare. Ora dobbiamo caricarci noi, ancora più di prima, dell'onere di rappresentare al meglio le giuste istanze di moralità, trasparenza e partecipazione che giungono dalla società nei confronti della buona politica".

SIMILITUDINE CON LA CACCIATA DI FINI. Esattamente come Berlusconi cacciò Fini da un'assemblea del Pdl, ora Grillo espelle Favia. E' questo il nuovo?" Quanto alle Parlamentarie, puntualizza ancora la nota dei Giovani Democratici, "hanno votato online poco più di 30.000 persone esprimendo ciascuna tre preferenze: alle primarie del Partito Democratico solo i volontari erano tre volte tanto e in tre milioni si sono presentati ai seggi. Ora le faremo di nuovo per la scelta dei nostri parlamentari, anche il 29 e 30 dicembre se sarà necessario. Grillo - chiosa - non potrà mai darci nessuna lezione di democrazia né di partecipazione".

FRANCO GRILLINI: PESSIMA PAGINA POLITICA OGGI. L'espulsione dal M5S di Favia e Salsi dimostra che Grillo "non è una novità, ma semplicemente un partito come gli altri". E' l'opinione di Franco Grillini, consigliere regionale e responsabile per l'Emilia-Romagna di Diritti e Libertà. "La loro espulsione - sottolinea l'ex Idv - rappresenta un pessima pagina della politica e dell'idea stessa di vita democratica nei partiti". Ecco perché Grillini, oltre a esprimere solidarietà ai due 'ribelli', è tornato a chiedere "la piena realizzazione dell'articolo 49 della Costituzione attraverso una legge sui partiti che ne garantisca la libertà e la vita democratica interna". E conclude: "Chi fa del moralismo sugli altri partiti e poi dà pessimi esempi di funzionamento padronale sul proprio non può essere propriamente definito una 'novita'' ma semplicemente un partito come gli altri".

MASSIMO BUGANI. Non so cosa dire... Un danno per il Movimento? Beppe non è un segretario di partito, lui non fa calcoli su voti e percentuali". E' il commento alle espulsioni di Favia e Salsi di Massimo Bugani, capogruppo M5S in comune a Bologna e molto critico, anche sul piano personale, con i due 'ribelli' nelle scorse settimane.

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