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Autoconvocati del PD, oggi l'assemblea ai Giardini Margherita

L'assemblea nazionale aperta degli amministratori e dirigenti di base del Pd "riGenerazione" per chiedere un "cambio di passo veloce e netto" co-promossa da Davide Di Noi della direzione nazionale Pd e Matteo Meogrossi

Comincia alle undici di questa mattina allo Chalet dei Giardini Margherita l'assemblea nazionale aperta degli amministratori e dirigenti di base del Pd "riGenerazione" per chiedere un "cambio di passo veloce e netto" co-promossa da Davide Di Noi della direzione nazionale Pd e Matteo Meogrossi vicesegretario Pd Bologna. Le adesioni sono arrivate anche da altri territori e si attendono partecipanti anche da Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e Campania. Tutti condividono l'impostazione critica verso i vertici romani del partito e il percorso troppo lungo individuato per arrivare al congresso: "Perché aspettare cinque mesi?". 

Intanto il partito convoca tutti a Roma per la manifestazione per la pace 

Gli autoconvocati chiamano i dem a Bologna per parlare del congresso e della "rigenerazione" del Pd. E intanto il partito di Bologna invita gli iscritti ad andare a Roma, per la grande manifestazione a favore della pace. E' il cortocircuito che stanno vivendo i dem in queste ore sotto le Due torri, certificato dalle dichiarazioni della segretaria Federica Mazzoni da un lato e degli organizzatori dell'assemblea ai Giardini Margherita dall'altro. "Domani come Pd di Bologna saremo a Roma- annuncia Mazzoni- in piazza con oltre 400 organizzazioni della società civile per chiedere la pace, per chiedere che l'Onu apra un decisivo negoziato per porre fine all'aggressione russa contro l'Ucraina". La numero uno del partito bolognese ringrazia anche "i tanti che partiranno con noi in pullman e in treno per essere in piazza. Il messaggio politico più importante da lanciare domani è esattamente questo: garantire tutto il nostro impegno per costruire percorsi di pace concreti, esserci". 

Domande e risposte sull'evento di oggi a Bologna: quale l'obiettivo? 

Il vicesegretario del Pd di Bologna, Matteo Meogrossi, ha pubblicato sui social le domande più frequenti che sono state poste al partito a seguito dell'annuncio dell'evento bolognese. Eccole, con le risposte. 

Con questa iniziativa volete creare una nuova corrente?

"No. Le persone che l’hanno pensata, che la stanno organizzando, che in un qualche modo stanno dando un contributo a questa iniziativa, provengono da anime molto diverse del Partito. Un mondo plurale, così come dovrebbe essere il PD, PD nel quale oramai sono rimaste solo le correnti, e purtroppo in cui si fa fatica a vedere il fiume".

E allora qual è l'obiettivo dell'iniziativa di oggi ai Giardini Margherita? 

"Far capire al gruppo dirigente nazionale che è completamente sconnesso dalla base e dai territori. Che bisogna accelerare i tempi con cui si fa il congresso, perché altrimenti si indebolisce il Partito Democratico, il quale sta cedendo il ruolo di opposizione a M5S e Terzo Polo. L’iniziativa, inizialmente nata come reazione generazionale alla sconfitta alle elezioni politiche del 25 settembre, si è poi allargata e trasformata in protesta dopo la direzione di venerdì scorso. Cosa diventerà? Costruiamolo assieme, ampliando le occasioni di generazione di proposte, non solo sui temi, ma sul PD che vogliamo e di cui c'è bisogno. La politica di oggi va ad una velocità a cui non si era abituati e noi vogliamo provare a capire se uno spazio come questo può essere utile a questa nuova esigenza".

Perché non usate luoghi deputati per portare avanti le vostre istanze?

"Siamo dirigenti di base e piccoli amministratori, che non hanno accesso a quella discussione e neanche ascolto da chi la mette in campo. Ci sarà un congresso e noi parteciperemo, anche se non sarà nelle forme da noi auspicate, perché il PD è il nostro Partito, Partito in cui vogliamo rimanere e a cui vogliamo bene. Non pensiamo sia malato, ne che sia tossico, ma riteniamo che vada profondamente rigenerato. Nei prossimi tre mesi però, il percorso proposto da Letta prevede solo un appello alla partecipazione, e noi non vogliamo perdere tempo, ritenendo urgente iniziare a raccogliere idee, proposte e cercare di fare sintesi. Non sappiamo cosa uscirà da questo percorso, ma pensiamo possa essere una risorsa per tutta la nostra comunità".

Perché non ci sono loghi del Partito Democratico nel manifesto? 

"L’idea è quella di aprire la discussione a mondi e a persone a noi vicine, quelle con cui si condividono i valori, però lo vogliamo fare partendo dalla base e dalle nuove generazioni e non dai vertici, cosa opposta da quello che sta facendo il percorso di Letta, percorso elitario che coinvolgerà prevalentemente dirigenti di altri partiti e di associazioni. Alcune delle persone che hanno aderito, infatti, non frequentano i nostri circoli, ma si sono sentite a loro agio ad essere in un luogo aperto come questo. Ribadiamo però che questa è a pieno titolo una iniziativa del PD. I promotori sono tutti convintamente del PD e a differenza di altri non hanno nessuna intenzione di fondare altri Partiti".

Sabato 5 novembre c'è in concomitanza anche la manifestazione a Roma "Europe for Peace": non ritenete poco opportuno fare questa iniziativa nello stesso giorno? 

"Il 5 novembre ai Giardini Margherita sarà anche l’occasione per parlare di Pace. Ovviamente esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti gli amici e amiche che saranno a Roma, come quelli che saranno a Milano. Sappiamo che tanti e tante, o per ragioni economiche, o ragioni di tempo non avrebbero partecipato a nessuna delle due manifestazioni, ma non per questo sono disinteressati all’argomento e noi daremo a loro l’occasione, in un certo modo, di farlo stando lì, grazie anche alla partecipazione di membri della comunità ucraina".

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