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Rinvio apertura impianti sci, FdI: "Scelta scandalosa, il nuovo governo parte male"

"Cittadini italiani trattati come sudditi, se Regione e Provincia vogliono davvero prendere le distanze, aiutino concretamente gli imprenditori"

“Non ci sono parole adeguate per definire il comportamento serbato dal Ministro Speranza agli operatori del comparto sciistico: a meno di 12 ore dalla ripartenza, un nuovo stop, la riapertura slitta dal 15 febbraio al 5 marzo. Se questo è il primo atto del nuovo governo Draghi-Speranza, proprio non ci siamo. Scandalosa la scelta, il nuovo governo parte male". Lo scrivono in una nota gli esponenti bolognesi di Fratelli d'Italia, Marco Lisei, consigliere regionale, Marta Evangelisti, consigliera della Città metropolitana, e il deputato Galeazzo Bignami commentando il divieto di riapertura degli impianti scistici che sarebbero dovuti tornare in attività oggi, 15 febbraio. 

"Inutile dire che era tutto pronto: contratti di assunzione, vendita di biglietti, prenotazioni alberghiere, un sacco di soldi spesi per organizzare tutto in sicurezza e secondo quanto richiesto. Inutile aggiungere che aprire il 5 Marzo vuol dire dare il colpo di grazia ad un comparto ormai ucciso: a ridosso della primavera non ci si può aspettare certo ancora mesi di attività sulle piste - si legge nella nota - e poco importa dello stupore del Presidente Bonaccini, espresso subito dopo l’annuncio - il quale ha confermato  come solo  una settimana fa il Cts nazionale aveva validato la riapertura di queste attività in zona gialla attraverso linee guida molto stringenti, formulate dalle Regioni in accordo coi gestori e secondo le indicazioni degli stessi tecnici - perché significa che come Presidente della Conferenza Stato - Regioni, qualcosa non ha funzionato oppure che quel ruolo e quella sede sono stati completamente ignorati". 

Bonaccini infatti ha espresso "stupore e sconcerto, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a pochissime ore dalla annunciata e condivisa ripartenza per domani". 

"Quindi non solo - ci viene da considerare - sono i cittadini italiani, ad essere trattati come sudditi, ma altresì le istituzioni mancano di coinvolgimento. E questo è altrettanto grave ci rifiutiamo però di continuare ad assistere a questo scempio e saremo a fianco già da oggi, a coloro che con sacrificio ed impegno si erano preparati a riaprire gli impianti - continuano i tre esponenti del partito guidato da Giorgia Meloni  e chiedono - una presa di posizione pubblica al Presidente della Regione Bonaccini e al Sindaco Metropolitano Merola, affinché si impegnino subito a reperire risorse immediate affinché l’ingente  danno economico provocato da questa inaspettata decisione, trovi ristoro, almeno in parte, immediatamente. Se Regione e Provincia vogliono davvero prendere le distanze da questa scelta governativa, aiutino concretamente tutti gli imprenditori colpiti da questo iniquo provvedimento, con aiuti  immediati e concreti, non basta “l’impegno dichiarato da Speranza” non ci possiamo fidare, e se lo vogliono fare i nostri governanti locali, allora, anticipino le somme". 

"Come forza di opposizione, oggi anche a livello nazionale, ci impegneremo poi a portare le giuste istanze del comparto sciistico in tutte le sedi istituzionali, dalla Città metropolitana, alla Regione, ai banchi del Governo, chiedendo spiegazioni  anche sul perché, solo lo sci venga ritenuto uno sport che infetta e perché si sia atteso l’ultimo minuto per il rinvio, ci chiariscano: o c’è colpa o incompetenza, oppure entrambe, sennò non si spiega”. 

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