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Giovedì, 18 Aprile 2024
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'Spese pazze' in Regione, Rizzo Nervo coinvolto nell'indagine? "Lavoro, non consulenze fumose"

Apparso su un articolo di cronaca locale, l'assessore Luca Rizzo Nervo fornisce spiegazioni a stretto giro sui social: 'Spiegare subito, senza perdere un minuto a chiarire'

L'indagine sulle spese dei gruppi consiliari della Regione Emilia Romagna, che vede 42 indagati per peculato e per omesso controllo, toccherebbe, secondo un articolo apparso su Il resto del Carlino, anche l'assessore alla sanità, integrazione sociosanitaria, sport, quartieri e cittadinanza attiva Luca Rizzo Nervo, relativamente ad alcune consulenze al gruppo PD.

"Cari miei amici e lettori di Facebook - scrive il diretto interessato - essendo che la trasparenza e l'onestà delle mie azioni è per me valore principe, e non di meno lo è la dignità del mio lavoro, ed essendo da sempre convinto che quando si ha la coscienza pulita la cosa normale, oltre che migliore, sia subito spiegare, ci tengo senza perdere un minuto a chiarire un articolo che oggi è uscito sul Carlino relativo alle 'spese pazze' in Regione che mi cita con tanto di foto fra le consulenze contestate al gruppo PD (ovviamente, è ci mancherebbe, senza nessun addebito alla mia persona) e che nelle poche righe di replica, che correttamente il Carlino mi ha concesso, ho potuto spiegare solo in sintesi. Ho lavorato circa 3 anni al gruppo del PD - spiega Rizzo Nervo - coordinando la struttura tecnica cioè le segreterie, l'ufficio legislativo e quello comunicazione in cui era organizzato il gruppo consiliare - che spiega di averlo fatto dapprima con un contratto a tempo determinato con timbrature e orari fissi, poi successivamente - avendo io assunto un incarico politico, con successivi co.co.pro. che hanno specificato il mio impegno intorno ad alcune funzioni, che fossero meno legati ad orari specifici e rendessero chiara la distinzione fra lavoro al gruppo e incarico politico proprio per evitare commistioni. Nella realtà dei fatti ho continuato a lavorare a tempo pieno, dalla mattina alla sera in Regione per il gruppo, come qualche centinaio di persone può testimoniare, svolgendo l'incarico politico per lo più in ore tardo pomeridiane e serali".

L'assessore specifica quando a gennaio 2011 assunse l'impegno politico di coordinatore della campagna elettorale del candidato sindaco "evidentemente incompatibile in termini di impegno e presenza con il mio lavoro al gruppo, ho interrotto la collaborazione professionale. Insomma io al gruppo in quei tre anni ho solo lavorato a tempo pieno, con impegno e dedizione per quello che stavo facendo come è mia abitudine fare".

LAVORO E NON FUMOSE CONSULENZE. "Ho lavorato, non ho comprato vibratori, nè fatto fumose consulenze - tiene a precisare - dopo di che, ma questo lo sapete, ho assunto l'incarico di assessore in una giunta che ha azzerato le auto blu, preferendo guidare personalmente le panda a metano aziendali o girare con le bici elettriche, ha tolto i pass auto per il centro ad assessori, consiglieri e dirigenti comunali, ha azzerato i pranzi di lavoro che se uno fa si paga con i suoi, ha azzerato rimborsi per taxi o bus, anche se spesso per ragioni di tempo capita di doverli prendere per motivi di lavoro a spese proprie, ha azzerato le spese per acquisto dei giornali, che uno si compra da solo o legge al bar, ha limitato al massimo le consulenze, che, a proposito di soldi pubblici, avrà dimezzato, dimezzato non calato di un po', a fine mandato, l'indebitamento del Comune. Personalmente ho anche, e ci mancherebbe, rinunciato al rimborso chilometrico, che la legge mi consentirebbe di chiedere, per lo spostamento da Ferrara (dove vivo, cioè dormo, essendo mia moglie e lavorando mia moglie in quella città) a Bologna. Ecco questo sono io. Mi sembrava giusto immediatamente precisare".

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