No a rottamazione cartelle? FdI: "Il Comune lascia indietro cittadini in difficoltà"
Per il capogruppo in Comune si tratta di azioni che vanno incontro a chi lavora: "La Giunta non faccia politica sulla pelle di chi ha bisogno"
Gli esponenti locali di Fratelli D'Italia non hanno preso bene la delibera di Giunta con la quale Bologna "declina l'invito" a stralciare gli importi dovuti dal 2000 al 2015, ad attuare cioè la cosiddetta rottamazione delle cartelle, prevista dalla Legge di Bilancio 2023, fino a 1000 euro.
"La Giunta Lepore, al netto dei tecnicismi, non perde occasione per lasciare indietro i cittadini più in difficoltà, pur di strumentalizzare una scelta del Governo per fare opposizione" commenta Stefano Cavedagna, presidente Gruppo FDI in Comune.
Il provvedimento e la cosiddetta pace fiscale, ovvero le misure che consentono ai contribuenti di versare le imposte dovute senza applicazione di sanzioni e interessi, "sono azioni che vogliono andare incontro a chi lavora, a chi produce, a tutti quegli italiani che hanno avuto difficoltà soprattutto in questi anni di crisi perdurante" continua Cavedagna.
“Ragioni di equità – ha spiegato l’assessora al Bilancio Roberta Li Calzi -. automatismi di questo tipo creano inevitabilmente una disparità verso i cittadini che i tributi li hanno pagati e continuano a pagarli”. Bologna aveva preso analoga decisione nel 2020 e ancor prima, nel 2016.
Quindi il Comune di Bologna non aderendo "sta dicendo a chi aveva posizioni debitorie che voleva vedere stralciate, che dovrà arrangiarsi, spesso persone che hanno difficoltà economiche. Alla faccia della sinistra progressista di cui parla Lepore. Non che ci potessimo aspettare nulla di diverso da una Giunta che ha definito 'evasori' tutte quelle attività che non riescono a pagare la TARI perché in crisi. La Giunta non faccia politica sulla pelle di chi ha bisogno".