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Mafia Capitale e le coop emiliane, coinvolto Buzzi. Cns lo espelle

Membro del consiglio di sorveglianza Cns arrestato per associazione mafiosa, trascina il gruppo coop nelle pieghe dell'indagine sulla Cupola che comandava appalti e politica a Roma. Pronta la reazione: 'Esterrefatti, gravi reati e danni a reputazione'. Ecco alcuni stralci delle intercettazioni che incastrano Buzzi

A parte Salvatore Buzzi, braccio destro dell'ex Nar Massimo Carminati arrestato per associazione mafiosa, non sono coinvolti nelle indagini altri esponenti del Consorzio nazionale servizi di Bologna. Ma la presenza nel Cns della coop "29 giugno", con Buzzi membro del consiglio di sorveglianza, tira in ballo suo malgrado il gruppo cooperativo emiliano, citato più volte nelle oltre mille pagine dell'ordinanza con cui il gip di Roma ha accolto le ipotesi investigative di Procura di Roma e Direzione distrettuale antimafia, che hanno smantellato con 37 arresti l'organizzazione "Mafia Capitale". La Cupola che comandava gli appalti e la politica a Roma.

INTERCETTAZIONI. Scorrendo i verbali con cui il gip accoglie le richieste d'arresto, e in particolare sui rapporti tra Carminati e Buzzi, titolare dei rapporti con le coop per conto della "Mafia Capitale", emerge in particolare un appalto legato al mondo delle coop rosse emiliane. Nel board del consorzio siedono rappresentanti di imprese specchiate, quasi tutte con la testa in Emilia. Un ''salotto buono'' a cui lo stesso cooperatore corrotto vanta la sua appartenenza, come emerge da uno stralcio di intercettazione tra Buzzi e Carminati: "Cè un tempo per tutto ricordatelo- dice Buzzi all'ex terrorista nero- io oggi sono messo bene, sto dentro al consiglio del Cns, sono riverito... non c'ho debiti con nessuno, a cooperativa siamo arrivati a 986 persone, lo sai quante sono 986... tante, eh?".
L'appalto oggetto dell'indagine diretto al Cns riguarda il trattamento dei rifiuti organici per conto della municipalizzata romana Ama, uno dei terminali preferiti dall'organizzazione e dai suoi metodi intimidatori e corruttivi. La gara in questione, bandita dall'Ama, valeva 21,45 milioni di euro complessivamente. Bisogna tornare a due anni fa esatti: il 5 dicembre del 2012 venivano aggiudicati, "senza possibilità di subappalto", i lavori di raccolta e conferimento (gara 18/2011) di alcuni rifiuti organici per un periodo di 24 mesi alla coop romana Edera (un lotto) ma soprattutto allo stesso consorzio Cns. Rispettivamente, a quest'ultimo vengono assegnati quattro lotti con importi di aggiudicazione pari a 4,22 milioni per i primi tre. L'ultimo lotto vale invece 3,45 milioni. Nella relazione di bilancio al 31 dicembre 2012 della "29 Giugno onlus", come si legge nell'ordinanza dei giudici romani, viene rilevato che tutti e quattro i lotti "erano stati successivamente affidati dall''aggiudicataria Cns alle cooperative di Salvatore Buzzi". Si legge ancora nella relazione di bilancio della onlus: "Alla fine dell''anno 2012 la cooperativa ha avviato, insieme alla cooperativa 29 Giugno Servizi, la gestione integrale dei servizi di raccolta differenziata del rifiuto organico (lotti 2, 3, 4, 5) e del multimateriale (lotto 4) eseguiti in qualità di associata di Cns e per conto di Ama spa". Per la Procura di Roma, allora, "il quadro risulta essere sufficientemente definito: le cooperative riconducibili a Buzzi sono definitivamente beneficiarie delle assegnazioni dei lavori in questione".
A fornire ulteriori dettagli arriva un passaggio di un'altra conversazione in cui il ragioniere Paolo Di Ninno, un altro degli arrestati, spiega ad un uomo non meglio identificato: "Il valore del contratto è circa 10 milioni all''anno... poi Cns l'ha suddiviso in tre cooperative... la quota spettante a 29 giugno servizi è circa quattro milioni... altrettanto per la 29 Onlus....". Peraltro, è anche in questo contesto che torna il nome dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Dato che, si legge ancora nell'ordinanza, "appare assai significativa la circostanza che, il giorno successivo all'aggiudicazione della raccolta differenziata, le società riconducibili a Buzzi eroghino, a favore della fondazione riconducibile a Panzironi (ex presidente Ama, ndr) e Alemanno, una somma pari a 30.000 euro".

"GRAVI REATI E DANNO A REPUTAZIONE COOP"  "Siamo rimasti esterrefatti nell'apprendere del ruolo di Salvatore Buzzi, emerso dall'inchiesta ''Mafia Capitale''. Come tutti, avevamo un'ottima considerazione di una persona che era riuscita a compiere con successo un percorso di riabilitazione sociale e a costruire una cooperativa che da' lavoro a tante persone svantaggiate". Così Brenno Peterlini, presidente del Consiglio di sorveglianza del Consorzio nazionale servizi (Cns) commenta l'indagine della magistratura romana. "Come i rappresentanti di altre cooperative socie del Consorzio, anche Buzzi fa parte del Consiglio di sorveglianza di Cns, una struttura che, a differenza del Consiglio di gestione, non ha alcuna delega operativa, rappresenta l'assemblea dei soci. Quanto fatto da Buzzi è gravissimo: in sè, per la gravità dei reati; per avere messo a rischio il lavoro di tante persone; per i danni alla reputazione della cooperazione. Abbiamo già convocato l''Assemblea dei soci per procedere, entro la prossima settimana, alla sua estromissione dal Consiglio di sorveglianza". Per quanto riguarda l'affidamento di appalti vinti dal Cns alla cooperativa 29 Giugno presieduta da Buzzi, Peterlini ricorda che è prassi dei Consorzi affidare gli appalti vinti ai soci delle zone dove si svolgono le attività oggetto di gara. (Agenzia  Dire)

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