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Cannabis, Salvini querela Santori e parte anche la petizione

Il polverone non accenna a diminuire: dopo l'esposto di FdI, il leader della Lega minaccia querele e Pro Vita chiede al sindaco il ritiro delle deleghe

In Comune, in Regione e anche fuori dall'Emilia-Romagna, il consigliere comunale PD e fondatore del movimento delle Sardine, Mattia Santori, è finito nel polverone, dopo aver dichiarato di coltivare marijuana in casa, di fumare cannabis ed essersi più volte dichiarato a favore della legge sulla liberalizzazione, in discussione in questi giorni in Parlamento, ma che rischia il rinvio a settembre. 

Sui social i post di apprezzamento e di contestazioni si succedono a ritmi serrati, tanto da far salire lo stesso Santori e il tema cannabis ai primi posti del cosiddetto "twitter trend", ovvero degli argomenti più popolari. 

Mentre il sindaco Matteo Lepore ieri aveva ribadito la fiducia al suo consigliere chiedendo di attenersi al percorso della proposta di legge e di rispettare la normativa in vigore "anche se la si vuole cambiare", il deputato di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, ha despositato un esposto per chiarire se ci sono gli estremi per contestare al consigliere l'art. 75 del testo unico sugli stupefacenti, ma al momento la Procura di Bologna non ha aperto alcun fascicolo. 

"Coltivo marijuana", Santori nell'occhio del ciclone. "Mandatelo a casa"

Santori, dal canto suo, non fa passi indietro, infatti in Consiglio comunale ha chiesto di essere denunciato: "Fatelo, perché denunciando me denuncerete un sistema che oggi paragona un piccolo consumatore, peraltro virtuoso, a un pericoloso narcotrafficante, toglierete dall’imbarazzo quei dirigenti del Partito Democratico che non sono mai riusciti a promuovere un dibattito serio all’interno del partito ma utilizzano me per nascondere le proprie posizioni figlie del proibizionismo", in stile Partito Radicale e disobbedienza civile. 

"Nelle nostre carceri il 24% di detenuti è lì per traffico di sostanze stupefacenti, ma solo il 9% per sostanze pesanti - ha detto la vicesindaca Emily Clancy -  Una gran parte è lì per possesso o spaccio di piccolissime quantità. C'è anche un tema di svuotamento delle carceri. il tema fondamentale è il monopolio delle narcomafie".

Salvini vs Santori

La Lega regionale ieri ha inscenato un protesta in Assemblea legislativa esponendo i cartelli "No alla droga" poi al question time ha presentato una risoluzione per invitare la Regione a prendere le distanze da Santori, “una persona che ha sostenuto questa amministrazione”, come sottolinea il capogruppo leghista Matteo Rancan. Santori “ha dichiarato qualcosa di incredibile, consapevolmente sa di fare qualcosa di illegale”.

Ora parte anche la querela del segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le dichiarazioni di Santori: "Abbiamo la necessità di dare rappresentanza politica ai giovani responsabili, a chi consuma cannabis e la coltiva in modo responsabile appunto, mentre i vari Salvini e la destra stanno con i narcotrafficanti". "Bene - ha risposto il leghista sui social - con la querela che già oggi depositerò, spero dovrà versare un bel po’ di euro che finiranno nelle casse delle associazioni di volontariato che lottano ogni giorno". 

Forse lo stesso Salvini ha anche un po' il dente avvelenato, visto che il movimento delle Sardine, nasce a Bologna a novembre del 2019,  durante la campagna elettorale per le elezioni regionali e contro la candidata leghista Lucia Borgonzoni. Poi Santori si candida come indipendente nella liste PD ed entra in consiglio comunale. 

“Leggo che secondo Franco Grillini “mezza Italia” coltiva. Ieri erano 6 milioni, oggi mezza Italia: domani saranno 120 milioni su 60 gli italiani coinvolti nel consumo o nella coltivazione di cannabis? Ma il senso della misura a sinistra non lo hanno? Pensano di esistere solo loro? È lecito dire qualunque cosa pur di sostenere la propria tesi?" Chiede il consigliere del Carroccio Matteo Di Benedetto "Se non è ancora chiaro quale sia il problema forse non tutti hanno ascoltato cosa ha detto il mio collega e non sa quali cariche ricopre. È possibile che a fronte del dilagare del disagio giovanile a cui assistiamo, rispetto al quale la sinistra a Bologna non ha ancora fatto nulla di concreto, la preoccupazione del delegato alle politiche giovanili sia parlare del suo passatempo agricolo? Perché poi non si parla mai degli aspetti negativi delle cosiddette droghe leggere? Perché poi ogni volta che c’è da affrontare il tema nel merito si vira sull’uso terapeutico quando il numero delle persone coinvolte costituisce solo una piccola porzione del totale dei consumatori? Sull’uso terapeutico abbiamo già detto tutti che siamo d’accordo, se c’è una prescrizione medica deve esserci la possibilità di reperire quello che viene considerato come un farmaco, ci mancherebbe. Ma non usiamola come scusa per parlare della legalizzazione generale senza limiti, si rischia di fare campagna elettorale sulla pelle delle giovani generazioni”, afferma il consigliere.

Parte la petizione: "Lepore ritiri le deleghe a Santori"

"Gravissimo che un rappresentante delle istituzioni si vanti di violare la legge vigente, che va rispettata a prescindere dalle opinioni sulla legge stessa. È ancor più grave che a vantarsi di fare uso di droga coltivata illegalmente in casa sia un consigliere incaricato dal Sindaco di curare le politiche giovanili. Che messaggio mandano il Sindaco e il Comune ai giovani bolognesi? Che violare la legge per drogarsi è qualcosa di 'virtuoso', come ha detto Santori? È stata superata la soglia della decenza e della legalità. Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Sindaco Lepore di ritirare immediatamente la delega alle politiche giovanili assegnata a Mattia Santori, per manifesta indegnità e inadeguatezza. I giovani meritano ben altri esempi di vita e di politica!" ha dichiarato così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

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(Mattia Santori - Foto archivio)

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