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Le 'Sardine' si spaccano, casus belli l'incontro tra Sartori e Benetton

La ribellione parte da Roma: "L'incontro che i fondatori delle Sardine hanno avuto con Luciano Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l'ultimo degli errori commessi nelle ultime settimane"

Scissione all'interno delle Sardine, il movimento nato da Bologna in seno alla campagna elettorale delle scorse regionali. A staccarsi dal 'branco' è la 'fazione' romana, che prende le distanze dal resto del gruppo e in particolar modo dai fondatori bolognesi dopo il recente incontro  tra Mattia Sartoni e alcuni dei 'suoi' con l'imprenditore Luciano Benetton.

"Sardine di Roma, da oggi in autonomia. Incontro con i Benetton solo l'ultimo degli errori dei fondatori bolognesi". Così un lungo post su Facebook annuncia il casus belli. "L'incontro che i fondatori delle Sardine hanno avuto con Luciano Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l'ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane. " Lo scrive Stephen Ogongo sul gruppo delle Sardine di Roma, annunciando che "Da questo momento le   non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando". E aggiungono: "Le Sardine di Roma ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale. Affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli". 

La pubblicazione della foto scattata a Fabrica, “centro di formazione per giovani comunicatori", ha scatenato una polemica all’interno e all’esterno del movimento delle Sardine. "È un fatto noto - aggiungono i romani - che la famiglia Benetton è la maggior azionista di Atlantia e della società infrastrutturale Autostrade per l'Italia, tuttora compromessa con il tragico crollo del Ponte Morandi di agosto 2018 che ha causato la morte di 43 persone. Chi lotta per la giustizia sociale e per un nuovo modo di fare politica non può dimenticare il grido di dolore delle famiglie delle vittime di Genova. Per chi ha creduto nei valori espressi nelle piazze delle Sardine è stata una delusione enorme che ha minato gravemente l’integrità e la credibilità del movimento." Poi l'affonfo finale: "Ciò che rende tutto sospetto - recita ancora il lungo post - è la tempistica di questo incontro, che avviene proprio nel momento in cui si è riaperta la trattativa per la concessione di Autostrade per l’Italia. Se non ci fosse niente da nascondere, perché non hanno reso pubblica la loro visita a Fabrica prima? Perché non hanno pubblicato loro stessi la foto dopo l’evento? . L'aspetto più grave di questa vicenda è stato l'aver assistito a diversi tentativi di limitare la discussione all’interno dei gruppi Facebook delle Sardine addirittura attraverso la censura di determinate parole e la cancellazione di diversi commenti e post critici. 

Questo è un comportamento pericoloso che limita la libertà di espressione. E non è la prima volta che accade. Sempre più nelle scorse settimane abbiamo assistito a un controllo "dall'alto" delle comunicazioni tra noi e verso l'esterno teso ad assicurarsi che i 4 leader fondatori del movimento siano sempre messi in buona luce, anche a discapito di altri. Anche l'organizzazione delle Sardine sui diversi territori e città ne ha risentito, con l'allontanamento volontario e forzato di soggetti che non condividevano più il modo di evolversi del movimento. Un comportamento che non giova né al movimento né al Paese che vogliamo migliorare. "

L'incontro Sardine- Benetton 

Il casus belli è la visita dello scorso venerdì dei quattro leader delle "Sardine" (Mattia Santori, Andrea Garreffa, Roberto Morotti e Giulia Trappoloni), all'imprenditore trevigiano Luciano Benetton e il noto fotografo internazionale Oliviero Toscani nei locali di "Fabrica", il centro di "sovversione culturale" di Villorba.  Lo spazio, fondato proprio da Benetton e Toscani nel 1994, si basa su una ispirazione rinascimentale con un approccio legato all'imparare facendo. Per questo oggi Fabrica accoglie «talenti curiosi, irrequieti, ambiziosi, generosi, testa libera e cuore in mano, che sperimentano la comunicazione contemporanea attraverso una costante contaminazione tra diverse discipline, quali fotografia, video, grafica, design, moda, scrittura, musica, digital e performance».

Una nota delle sardine aveva così commentato l'incontro organizzato nella Marca: «Oggi i 4 di Bologna hanno incontrato Oliviero Toscani e Luciano Benetton presso Fabrica il 'centro di sovversione culturale' da loro fondato a Treviso. Un incontro conoscitivo dove i ragazzi bolognesi hanno incontrato i giovani talentuosi che frequentano "Il centro di Formazione". È stato uno scambio ed un confronto molto stimolante!».“
 

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