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Scontri per sgombero Bartleby: le reazioni della politica

Le reazioni: il sindaco difende Dionigi, Lega e Udc ringraziano e appoggiano le forze dell'ordine. SEL: "Un processo di impoverimento culturale"

Ieri lo sgombero del Bartleby ha portato a uno scontro fra collettivi e forze dell'ordine i cui risultati sono stati un funzionario di polizia al pronto soccorso, un mezzo dei carabinieri ammaccato e due scudi protettivi danneggiati:  questo il bilancio della Questura di Bologna. Fra i primi a commentare l'accaduto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che fa sapere di condividere "le dichiarazioni e l'operato del Rettore Ivano Dionigi e dell'assessore Amelia Frascaroli". "Da tempo - afferma - si sapeva che la permanenza di Bartleby nel luogo destinato a servizi per gli studenti era impossibile: contratto scaduto, soldi pubblici che si perdono, penali e al contempo la necessità di garantire il diritto allo studio ed evitare disagi ai residenti. Il Rettore ha aspettato e aspettato finché ha potuto". "I toni violenti di quest'oggi - prosegue il sindaco - e la ricerca di uno scontro frontale con le istituzioni non portano da nessuna parte. Chi ha un progetto culturale deve dimostrare di avere rispetto per la comunità in cui vive. Il rispetto reciproco e delle regole deve avvenire prima di tutto".

LA REAZIONE DI SEL: CITTA' DIVISA. E' una città divisa quella che ha reagito allo sgombero di Bartleby, lo spazio autogestito nel cuore della città al centro di numerose discussioni nei mesi scorsi. Dal plauso a rettore e forze dell'ordine, alla critica a chi non ha saputo trovare un'uscita non violenta alla situazione che si era venuta a creare. "Lo sgombero di Bartelby - ha scritto in una nota Sel Bologna - si inserisce in un processo di impoverimento culturale in cui alla mancanza di risorse economiche si aggiunge la mancanza di spazi per l'autorganizzazione. Le agenzie di stampa parlano di fronteggiamento con le forze dell'ordine. Sta avvenendo quello che avremmo voluto evitare. Purtroppo oggi possiamo solo scattare la fotografia di una situazione che lascia l'amaro in bocca". "Non si chiude la porta alla cultura...tanto meno si mura viva" è il laconico commento del Partito della rifondazione comunista all'ultimo atto dello sgombero, la chiusura, con dei mattoni, dell'ingresso di Bartleby da parte delle forze dell'ordine.

LEGA, UDC, GIOVANE ITALIA E AZIONE UNIVERSITARIA CONDANNANO LA VIOLENZA. E se le altre realtà dell'antagonismo bolognese (Lab.Crash!, CUA e CAS) hanno espresso solidarietà a Bartleby, diversa la posizione di Lega Nord, Udc e Giovane Italia Bologna e Azione Universitaria. "Totale appoggio alle Forze dell'Ordine che in questo momento sono impegnate in quella situazione e sottratte laddove ve ne è davvero bisogno ed al Rettore Dionigi" ha scritto Francesca Scarano della Lega, che ha criticato anche l'atteggiamento del capogruppo di Sel in consiglio comunale, Cathy La Torre. Parole simili anche dal segretario Provinciale Udc, Maria Cristina Marri che oltre ad esprimere "solidarietà al Magnifico Rettore e alle forze dell'ordine e soddisfazione per lo sgombero operato questa mattina" ha stigmatizzato la posizione difensiva di Sel. Soddisfatto anche il capogruppo leghista, Manes Bernardini oltre a giovani e universitari del Pdl: "Non poteva andare oltre questa situazione di occupazione illegale di uno stabile dell'Università - hanno scritto in una nota - L'Alma Mater è di tutti gli studenti, non di gruppi violenti che occupano abusivamente locali preziosi".

IL LEGHISTA BERNARDINI: RINGRAZIAMO LE FORZE DELL'ORDINE. “Esprimo grande soddisfazione e ringrazio le forze dell’ordine per aver riportato la legalità in una Bologna sempre più compromessa da occupazioni arbitrarie e illegittime”. Così il capogruppo leghista a palazzo D’Accursio Manes Bernardini dopo lo sgombero del Bartleby dai locali di via S.Petronio vecchio, che occupava da tempo dopo che la convenzione con l'Università era scaduta. “Un grazie alle forze dell’ordine per l’operazione – dice l’esponente del Carroccio –. Bologna non può tollerare sacche di illegalità”.

LABORATORIO CRASH: SOTTRATTO UNO SPAZIO DI SOCIALITA'. Questo il comunicato di solidarietà a firma Laboratorio Crash, Collettivo Universitario Autonomo e Collettivo Autonomo Studentesco: "Questa mattina un imponente dispositivo poliziesco ha sgomberato lo spazio sociale Bartleby murandone l’ingresso. L’ennesimo atto di chiusura ed attacco alle condizioni di vita di studenti e precari messo in opera dall’università dell’austerità ha sottratto alla zona universitaria uno spazio di socialità e cultura autogestita e prodotta collettivamente. Un presidio convocato alle 12 con l’intenzione di entrare in rettorato si è trovato di fronte porte chiuse con inferriate". Il corteo mossosi a quel punto si è diretto con determinazione verso lo spazio sgomberato trovandosi anche qui dinnanzi ad una chiusura formata da plotoni di celere. Nonostante le cariche della polizia la manifestazione non è arretrata di un passo, mostrando la rabbia e la volontà di riprendere il prima possibile un nuovo Bartleby. La giornata di oggi mostra come l’ideologia dell’individualismo meritocratico sia in realtà uno strumento agito da governi e rettori per gerarchizzare ed escludere esperienze individuali e collettive che dell’irrappresentabilità e del rifiuto della disciplina accademica fanno la loro ricchezza. Ideologia a cui non si sottraggono anche le amministrazioni locali, così prese dalla campagan elettorale, e come sempre marcanti una distanza siderale con i bisogni e i desideri di chi la città la vive. Convinti che nessuno sgombero possa fermare la voglia di libertà che vive nei luoghi occupati ed autogestiti, saremo al fianco di Bartleby fino alla conquista di un nuovo spazio sociale.

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