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Scuola, il capogruppo del PD si batte contro il precariato

"Il futuro deve tornare nelle nostre mani", così incalza il capogruppo del PD, che si dichiara assolutamente a favore delle iniziative e delle mobilitazioni per la scuola pubblica e per i precari

Torna vivo il tema della scuola con l’arrivo delle dichiarazioni di Nara Rebecchi, il capogruppo del PD: “Il mio è un appoggio totale alle iniziative a favore della scuola e contro il precariato che si sono tenute in questi giorni in diverse città e anche qui a Bologna”. La Rebecchi fa riferimento alla recente Notte bianca della scuola, un grande momento di incontro e confronto per riaffermare il valore degli insegnanti, definiti come “veri eroi” moderni indispensabili per il futuro del nostro Paese e dei giovani.

LA GUERRA TRA POVERI. “E’ stato un modo per ribadire l’idea alta di scuola, per uscire dall’impasse della guerra tra poveri cui sono costretti i precari del settore – prosegue la Rebecchi -  e l’iniziativa di sabato dei precari in genere  ha riempito le piazze, anche quelle di Bologna”. A queste iniziative, si aggiungerà la manifestazione dei precari e della CGIL di giovedì prossimo a Bologna.

GLI APPUNTAMENTI. Tutte queste iniziative mettono in mostra una volontà di rivincita e di mobilitazione dettata dalla consapevolezza che così questo Paese e gli italiani non possono continuare. Tutte rappresentano un grido d’allarme per una situazione che ormai è diventata drammatica, nella scuola, sia come offerta formativa che viene sempre più stravolta, sia come tagli di personale che provocano una cronicizzazione del precariato.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. “Nella crisi la disoccupazione giovanile si è aggravata ulteriormente – spiega Nara Rebecchi - solo un giovane su cinque in Italia lavora e negli ultimi due anni il 70% delle assunzioni sono state precarie. Nella crisi 300.000 giovani hanno perso il lavoro, senza tutela alcuna. Per converso bisogna creare una civiltà del lavoro, che marcia insieme ad una civiltà della democrazia – di grande attualità in questi giorni.

SCUOLA E DEMOCRAZIA. Lo stesso dicasi per Scuola e democrazia, un binomio indivisibile. I prossimi tagli di 19.500 insegnanti e 14.500 di personale ATA metteranno la scuola in ginocchio e le famiglie in difficoltà. Gli effetti di questi tagli si vedono con aule sempre più affollate, impossibilità di rispondere alle domande di tempo pieno e di tempo lungo, che invece aumentano sempre più perché sono una esigenza reale per le famiglie, oltre che una domanda di maggiore offerta formativa. Ecco perché sono importanti le iniziative che si sono svolte e che si svolgeranno, anche a Bologna, unitamente allo sciopero generale programmato per il 6 maggio.


 

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