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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Sergio Mattarella Presidente della Repubblica: le reazioni della politica bolognese

Sergio Mattarella, 74 anni, è il 12° Presidente della Repubblica, eletto questa mattina alla quarta votazione con 665 voti. Come sempre accade, la politica alterna commenti di esultanza e critica

Sergio Mattarella, 74 anni, è il 12° Presidente della Repubblica, eletto questa mattina alla quarta votazione con 665 voti. Come sempre accade, la politica alterna commenti di esultanza e critica.

"Capolavoro" è l'unica parola twittata a caldo da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione, poi gli auguri in una nota: “Signor Presidente a nome mio e della Giunta regionale le invio l’augurio più caro per la sua elezione a Capo dello Stato. É a tutti noto l’alto servizio che lei ha reso al nostro Paese nelle diverse funzioni pubbliche fin qui esercitate, sempre svolte con competenza e capacità, unite al più assoluto disinteresse personale. Tutto ciò rappresenta la migliore garanzia per il popolo italiano. L’auspicio è che assieme a lei il Paese e i cittadini tutti possano guardare avanti con rinnovata fiducia. Mi auguro che, quando i suoi impegni glielo consentiranno, vorrà far visita alla nostra regione - ha concluso Bonaccini -. Ne saremmo lieti e onorati”.

"Eravamo un partito al 38,7%, capace di raccogliere la fiducia di 14.500.000 di italiani parlando di temi concreti come sicurezza, risparmio pubblico, riforme", scrive il consigliere di Forza Italia Galeazzo Bignami su Facebook "ora siamo al 12% a dire molto e ci facciamo prendere in giro da Renzi, Vendola e Alfano. Se fosse un'azienda ad amministratori simili non si sarebbe data neanche la possibilità di dimettersi e sarebbero stati cacciati. Penso che chi ha sbagliato debba rispondere dei propri fallimenti, assumendosi le proprie responsabilità e lasciando che una nuova classe dirigente possa misurarsi con la propria gente e dimostrare cosa vale".

"Ottima scelta. E' un bel giorno per l'Italia", scrive su Facebook l'ex governatore Vasco Errani. "Auguri al Presidente Mattarella, che solidarizzò con i parlamentari sotto attacco per aver sostenuto una legge sui diritti delle coppie omosessuali. Come Gaynet (associazione di giornalisti lgbt) gli facciamo i migliori auguri di buon lavoro", scrive Franco Grillini, presidente di Gaynet.

"Formulo al nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le più sincere congratulazioni per l'elezione alla massima magistratura repubblicana e i migliori auguri di buon lavoro", scrive Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea Legislativa della Regione "il Presidente Sergio Mattarella è persona di riconosciuto rigore e senso delle Istituzioni, di specchiata fedeltà alla Costituzione e ai valori della democrazia. Al nuovo Presidente della Repubblica va la nostra piena collaborazione, nello sforzo comune di portare il Paese fuori dalla crisi sociale ed economica, a beneficio dei territori e di tutti i nostri concittadini".

Scrive in una nota il Coordinatore Regionale di "Altra Destra", Daniele Baldini: "La dimostrazione che il centrodestra dei moderati da oggi non esiste più mi pare evidente, come ha sottolineato anche Sveva Belviso, oggi il paese ha bisogno di un' altra destra, liberale, democratica e moderna, che faccia scelte mirate per il bene comune al fine di dare risposte al paese ed ai cittadini orfani di una casa politica".

"La Lega Nord è stata coerente fino in fondo, con la propria base elettorale, presentando l’unico candidato indipendente all’interno del centrodestra. Un candidato davvero super partes e di grande profilo intellettuale, come Vittorio Feltri. - lo scrive il consigliere regionale del Carroccio Alan Fabbri, e primo rappresentante ferrarese del Carroccio regionale a partecipare come grande elettore all’elezione del Capo dello Stato - "Vedere Rosy Bindi esultare per il risultato – attacca Fabbri – la dice lunga sull’esito di questo voto. Renzi è stato il regista del film “Ritorno al passato”: il rottamatore ha resuscitato il suo partito d’origine (la Democrazia Cristiana), mentre Sel e la sinistra Pd, che solo qualche giorno fa erano in Grecia ad esultare per la vittoria di Tsipras, oggi (ieri ndr) hanno votato chi è stato ministro di Andreotti e De Mita. Davvero un bel modo di dare una svolta al Paese e ai tanti italiani che chiedevano un cambiamento".

"La Dc si è ricomposta nel nome di Renzi (forse il suo vero obiettivo è sempre stato questo), fuori dal blocco democristiano restano solo il M5S da una parte e la Lega dall'altra. Sinistra e destra sono morte definitivamente, Sel guidata da un affabulatore del nulla, Fi guidata da un condannato", intanto "vecchi e nuovi democristiani si sono ricompattati e come sempre guidano questo Paese che ogni volta si ricorda di amare molto di più Don Abbondio che Fra Cristoforo". Lo scrive il capogruppo 5 Stelle a Palazzo D'Accursio Massimo Bugani.

"Bisognerebbe chiedere al neopresidente della Repubblica come primo atto di dichiarare incostituzionale il Job Acts. Allora sì sarebbe il vero presidente degli italiani e non dei partiti e del Governo". Scrive su Facebook il segretario regionale della Fiom-Cgil, Bruno Papignani.

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