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Strage Bologna 2 agosto 1980: condanna e amor di verità, così la politica 32 anni dopo

Il Presidente Napolitano sprona a tener viva la memoria, Fini plaude la ricerca di "giustizia", Ferrero chiede l'abolizione del segreto di Stato e Merola orgoglioso: 'Abbiamo vinto noi'

2 agosto 19802, Strage alla stazione di Bologna. 32 anni dopo - nel giorno del ricordo - giunge il cordoglio della politica, soprattutto ai familiari di chi in quel tragico attentato perse la vita. Biasimo per la barbarie, plauso alla ricerca di giustizia e verità.

Il Presidente  della  Repubblica,  Giorgio Napolitano, ha voluto oggi esprimere la sua commozione e vicinanza, "Il  decorrere  del  tempo  - ha scritto in una nota - non  lenisce  il  dolore e rinsalda l'impegno  nel  perpetuare  la  memoria  di uno dei più tragici fatti della storia del nostro Paese. Tener vivo -  anche  nelle sue forme più sofferte - il ricordo delle vittime innocenti del terrorismo consente di trasmettere e condividere il senso della libertà e  della  democrazia,  la volontà di contribuire alla tutela dei principi e dei diritti costituzionali, da qualunque parte vengano insidiati o feriti."

Bologna colpita, ferita, ma non affondata da tanta violenza subita. Secondo il sindaco Virginio Merola, che dal palco della stazione stamattina, durante la cerimonia di commemorazione ha ribadito: "Una cosa va detta, e va detta una volta per tutte. Una cosa che noi sappiamo con chiarezza: non hanno vinto loro, abbiamo vinto noi: potevamo diventare una smisurata sala d'aspetto, una comunità sospesa ad aspettare la verità. Ma noi in questi decenni ci siamo detti: Bologna non è un'eterna sala d'aspetto". E quindi "non abbiamo aspettato e abbiamo cominciato a farci giustizia senza forche, tribunali speciali, plotoni di esecuzione o linciaggi".
"Bologna - aggiunge poi il primo cittadino smorzando le polemiche - dice no a chi, puntualmente, si sveglia alla vigilia di questa celebrazione per mettere in discussione le sentenze di condanna dei terroristi fascisti che hanno compiuto la strage, o a chi attacca la reputazione e il ruolo dell'Associazione dei familiari delle vittime e del presidente Bolognesi".

 

Parole d'ammirazione per la passione civile tesa alla ricerca di "verità e giustizia" arrivano dal presidente della Camera Gianfranco Fini " La memoria dolorosa di quel terribile eccidio, frutto del disegno eversivo della follia terroristica nel tentativo di scardinare il nostro sistema democratico, è sempre viva nella coscienza degli italiani, che ricordano l'atto efferato e criminale del 2 agosto 1980 come una delle pagine più buie e più tragiche della storia italiana della seconda metà del '900. Apprezzo ed ammiro la passione civile e la determinazione che animano l'azione tesa alla ricerca della verita' e della giustizia. Essa contribuisce a dare slancio all'impegno comune in difesa dei valori di libertà, legalità e democrazia che sono patrimonio integrante e intangibile dell'Italia Repubblicana".

"Siamo qui per chiedere l'abolizione del segreto di stato e di fare piena luce sulla strage di Bologna e sulle altre stragi fasciste e di mafia". Così invece parla il segretario del Prc Paolo Ferrero partecipando al corteo per la cerimonia del 32° anniversario. "Sono vicino ai parenti delle vittime - ha detto - per rinnovare la memoria di questa strage fascista e dove, bisogna ricordare, c'é una sentenza giudiziaria che ha fatto luce sugli esecutori".

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