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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Maxitassa Rifiuti per Suore? Garagnani: "Comune accomuna conventi ad alberghi"

Per monasteri pagamento TARSU con 2 tariffe diverse: una come istituto religioso, l'altra come 'superficie destinata alla vita quotidiana dei religiosi'. Bollette fino a 200.000 euro

"Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse il sospetto del solito anticlericalismo o il desiderio di compiacere la parte più radicale dell'opinione pubblica, sulla incredibile e beffarda decisione del Comune di Bologna di far pagare la tassa sui rifiuti ai conventi di clausura della città. Non è in questione l'obbligo di tutti i cittadini di pagare le tasse, ma il buon senso, e mi pare che gli amministratori di Bologna con questa imposizione di buon senso ne abbiano ben poco, dal momento che accomunare conventi di clausura ad alberghi e caserme dimostra scarso senso della realtà o forse qualcosa di peggio!". Così l'onorevole Fabio Garagnani, coordinatore Pdl Città di Bologna, commenta la notizia riportata da alcuni quotidiani locali secondo cui il Comune ha intimato ai monasteri di clausura il pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, mettendo insieme due tariffe diverse: una come istituto religioso, l'altra come 'superficie destinata alla vita quotidiana dei religiosi'.

I sei conventi si sarebbero visti recapitare dall'anno scorso cartelle fino a 200.000 euro, poi rimodulate, con sanzioni e arretrati per errato od omesso pagamento della Tarsu.
"E' evidente a tutti - afferma Garagnani - che il cittadino che paga determinate tasse ha una fonte di reddito alla quale va commisurata ogni imposizione fiscale, ma quale reddito possono avere suore di clausura che vivono nella povertà e nella preghiera? A parte che in un'ottica cristiana la preghiera per la collettività è essenziale e socialmente 'utile', rimane il fatto che l'assessore competente ed i suoi solerti funzionari probabilmente vogliono ritornare in pieno Risorgimento, quando i governi liberali soppressero tutti i conventi di clausura in quanto inutili! Mi auguro che ci sia un ripensamento su questo atto della Giunta di Bologna, che in ogni caso richiede un intervento della giustizia tributaria e del Governo. Al quale oggi stesso presento un'interrogazione per chiarire i margini di discrezionalità di un ente locale quando sono violati i più elementari diritti dei cittadini. E' necessaria una riforma in materia fiscale che eviti l'arbitrio".


 

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