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Arresti No Tav, Bernardini: “Stop al Tpo, fucina di estremisti violenti che infanga il nome di Bologna”

Il consigliere del Carroccio Manes Bernardini punta il dito sul Teatro Polivalente Occupato dopo gli scontri in Val di Susa e gli arresti: "A Bologna luoghi di azioni estremiste contro le istituzioni

La Lega Nord, attraverso le parole del consigliere comunale e regionale Manes Bernardini, conferma la sua posizione di chiusura nei confronti dei centri sociali, e in particolare del Tpo di Bologna (Teatro Polivalente Occupato) che sono una fucina di estremisti violenti. “Quello che è accaduto solo pochi giorni fa nei nostri confronti – spiega Bernardini -  con lancio di monetine e non solo, era solo un'avvisaglia della pericolosità di questi individui".

NON CI SORPRENDIAMO. Questo il commento agli gli scontri avvenuti in Val di Susa alle manifestazioni No Tav durante i quali sono stati fermati anche alcuni attivisti bolognesi: "Vederli coinvolti negli scontri, a mò di guerriglia urbana contro le forze dell'ordine che presidiano l'area della Maddalena in Val di Susa per garantire l'incolumità degli operai e dei mezzi del cantiere della Tav, non ci sorprende affatto”.

PUGNO DI FERRO. “Auspichiamo ora una presa di posizione forte – conclude il volto del Carroccio bolognese - di condanna da parte delle forze politiche democratiche di Bologna, ma soprattutto dalle autorità preposte per chiudere definitivamente questi pseudo 'centri sociali' che sono solo ritrovo di estremisti violenti e luogo per l'organizzazione di azioni estremiste contro le istituzioni, e che infangano il nome di Bologna e dei bolognesi".


 

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