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Ustica, Giovanardi accusa il Pd: "La questione non è una cosa privata bolognese"

Fioccano le polemiche oggi nella giornata della memoria della strage: botta e risposta al vetriolo tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il sindaco Merola e l'associazione dei familiari della vittime

Pd e Pdl ai ferri corti sulle verità di Ustica. Carlo Giovanardi ai microfoni di Sette Gold attacca a muso duro la "pretesa del Pd di Bologna che la questione di Ustica sia una cosa privata bolognese", poi aggiunge che si vuole "scrivere i depliant al Museo della memoria con cose diffamatorie", e infine l'affondo al partito avversario tacciato di "aver fatto prigioniera la tragedia di Ustica per strumentalizzarla per questioni di parte è assolutamente inaccettabile".

"La tragedia di Ustica non è un fatto privato bolognese. E' una grande tragedia nazionale su cui il Governo ha il diritto e il dovere di scoprire la verità", ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

A una domanda sulla commemorazione tenuta nella mattina in Comune con il sindaco e l'Associazione dei familiari delle vittime, Giovanardi, ha riferito l'emittente tv, ha spiegato di non essere stato invitato.

"Parte delle vittime sarà con noi questa sera (convegno organizzato nella sede Pdl a Bologna) e vorrei capire perché, essendo la società calabrese, essendo caduto l'aereo in provincia di Messina ed essendo gran parte dei passeggeri siciliani come altri familiari interessati come noi a scoprire la verità, ci dovrebbe essere da parte di un gruppo di familiari questa posizione preconcetta rispetto ad evidenze che ormai sono state certificate e alla volontà di arrivare davvero a scoprire chi ha causato la morte di tante persone innocenti".

Virginio Merola, durante la commemorazione svolta a Palazzo d'Accursio ha accusato: “Sono nate polemiche sterili e dichiarazioni offensive nei confronti di chi da anni lotta per far emergere la verità e non vuole che quei piccoli, ma significativi passi avanti che emergono siano sconfessati da tesi che non trovano riscontro nella realtà".

Questi passi avanti, ha proseguito Merola, "fanno parte della documentazione storica e delle valutazioni correttamente riportate nel depliant del Museo di Ustica, che il Comune di Bologna nella sua autonomia istituzionale non accetta di modificare per nessuna pressione esterna".

 

 

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