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Politica

Intervista a Errani: 'Ho lasciato il PD perchè è lontano dalle persone'

La legge elettorale con cui andremo al voto è per Errani "Una bruttissima legge, votata dalla destra e dal Pd, volutamente confusa e complicata"

E' il candidato al Senato per Liberi e Uguali a Bologna: l'ex presidente della Regione Vasco Errani ha aperto la campagna elettorale fra operai e infermiere "incontrando direttamente le persone" e mettendo al centro  del suo programma elettorale il lavoro. Si è candidato con LeU perchè condivide con la lista guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso valori irrinunciabili. Gli abbiamo chiesto di più. Gli abbiamo chiesto del suo ex partito e del suo parere sulla legge "Rosatellum". 

Vasco Errani candidato al Senato per LEU: in quale preciso momento e per quali motivazioni ha deciso di candidarsi? E' l'evoluzione naturale di un percorso politico, un dovere che sente nei confronti di una parte di elettori o una sfida? 

"L'ho fatto perché mi riconosco nelle idee di LeU, idee in cui credo da tutta la vita, per me, e penso anche per i miei elettori e elettrici, le radici non sono acqua. Ci sono alcuni valori per me irrinunciabili: la solidarietà, il contrasto ai piccoli e grandi egoismi, eguali diritti a prescindere da chi scalpita e da chi sta in silenzio. Equità è ciò che consente a ciascuno di trovare la risposta giusta nel rispetto di tutti e tutte, dei sessi e dei generi. Mi sono candidato oggi con Liberi e Uguali al Senato per rendere concrete domani le nostre idee".
 
La campagna elettorale è stata ufficialmente aperta e ha già avuto modo di incontrare gli elettori in diversi contesti: come li ha scelti? Cosa le dice la gente? Critiche, lodi...?

"Sto cercando di valorizzare il territorio incontrando direttamente le persone e sento un disagio reale di cui la politica, ormai calata dall'alto, non si occupa da tempo. L'unica strada è dare una risposta alle disuguaglianze, a quel senso di solitudine e ingiustizia che in tanti oggi provano. Anche la scelta dei miei manifesti elettorali è stata fatta in questo senso, nessuna foto patinata o photoshop: io con gli operai della Ferretti, una fabbrica di Forlì e con le infermiere di Budrio".

Se il cosiddetto uomo della strada, non troppo ferrato sui temi politici e magari svogliato, le chiedesse di spiegargli la nuova legge elettorale e fare una panoramica oggettiva sulla situazione politica nazionale, cosa gli direbbe? 

"Che è una bruttissima legge, votata dalla destra e dal Pd, volutamente confusa e complicata. Un paese che bombarda le sue istituzioni è un paese senza futuro. Un paese che pensa che la politica sia destinata a quelli che rubano, che fanno i loro interessi e non hanno nessun interesse per il paese, è un paese che non ha futuro. Le istituzioni e la politica sono lo strumento per governare e ridistribuire il potere. A partire da chi è più debole. Questa è la democrazia. Il populismo è la cosa peggiore. Non importa il segno del populismo, io detesto personalmente il populismo di destra e quello di sinistra. A me interessa la qualità della democrazia". 

La conosciamo come politico pacato ed estraneo a polemiche o attacchi: possiamo chiederle però in cosa secondo lei ha sbagliato (o sottovalutato, o non preso in considerazione) il Partito Democratico? Chi e perchè non ci si riconosce più? Un commento ai candidati su Bologna?

"Pacato ma fermo, occorre perseveranza sulle idee per riaffermare un bisogno forte nella società italiana: la piena affermazione dei diritti. Dobbiamo andare avanti con coerenza per superare le disuguaglianze nei diritti civili, di sesso e di genere e stare a testa alta in Europa. Il Pd era lontano dalle persone. Faccio degli esempi concreti: il job acts che avrebbe dovuto cancellare la precarietà ha cancellato invece il senso stesso del lavoro, i diritti civili usati come bandierina, la politica dei bonus a una crisi del sistema di welfare. Tanti elettori, moltissime militanti non capivano più la direzione presa. Serve una nuova tensione culturale, una tensione al nuovo per dare spazio ai giovani, ai talenti che devono esprimersi ancora. Essere pronti al cambiamento e al confronto, questo deve essere un tratto della nostra identità che non può essere fatta solo di ciò che ci sta alle spalle ma anche della nostra attitudine e velocità nel cogliere il futuro". 

Il 4 marzo viene eletto: quali sono le tre promesse che manterrà, alle quali darà senz'altro la priorità?

"Rimettere al centro il lavoro, un piano d'investimenti pubblici a partire dalle grandi questioni ambientali,la messa in sicurezza del territorio per produrre un miglioramento qualitativo e buon lavoro. Ricucire il rapporto tra cittadini e istituzioni, promuovere una crescita ambientalista e socialmente qualificata. Non possiamo perdere la sfida dell'innovazione e del cambiamento che attraversa il mondo. Questa idea per cui il pensiero politico, culturale e sociale del paese, quando va bene, arriva alle 24 ore è un dato drammatico. L'Emilia-Romagna non si può permettere di attendere che cambi l'Italia. Non c'è prospettiva nell'attesa. Dobbiamo operare un cambio con tutto quello di cui disponiamo e dobbiamo farlo adesso". 

Teme l'astensionismo? 

"Lo temo e lo voglio combattere, per questo mi sono candidato con LeU che si propone di dare un riferimento certo a chi oggi non ha più una casa. Mi interessa soprattutto il voto tra i trenta-quarantenni, cittadini abbandonati, assenti del dibattito pubblico, con lavori e sogni precari. Perché se due generazioni ormai entrano nel mercato del lavoro attraverso decine di forme contrattuali o para-contrattuali che, sostanzialmente, non consentono di avere la protezione pensionistica, fra trent'anni chi pagherà? In questo paese non ci sta pensando nessuno. L'80% di assunzioni negli ultimi anni hanno in Italia il segno della precarietà". 

Non posso non chiederle un commento sulla sparatoria di Macerata. Che idea si è fatto dell'autore e in generale del clima che ha portato all'attentato? Quali responsabilità ha la politica o una parte di politica? 

"La politica, la cultura e la comunità hanno un dovere, riaffermare i grandi valori della Costituzione figlia della Resistenza. Non si possono avere incertezze nel contrastare i fenomeni di insorgenza dei nuovi fascismi. Per me ciò che si muove per riaffermare questi valori è giusto e necessario. La storia degli anni passati ci insegna che solo l'impegno dei cittadini può sconfiggere questi gravissimi fenomeni" 

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