Morto William Michelini, Presidente Anpi: lutto cittadino nel giorno delle esequie
Messaggio di cordoglio dal sindaco che ricorda il partigiano come "uno dei più grandi protagonisti della Resistenza del nostro territorio. Esempio di integrità morale e solidarietà per tutti noi"
Addio a Lino William Michelini, scomparso oggi all'età di 92 anni. Presidente dell'Anpi Bologna, Michelini è ricordato dal sindaco Virginio Merola come "uno dei più grandi protagonisti della Resistenza del nostro territorio. Esempio di integrità morale e solidarietà per tutti noi." Capitano partigiano insignito della medaglia d'argento al valor militare, Michelini - scrive Merola in un messaggio di cordoglio - ha speso la propria vita per difendere la libertà e la democrazia, valori alla base della nuova Italia costruita dopo la fine della dittatura nazifascista. L'amore verso il proprio Paese e il proprio territorio ha spinto Michelini a continuare la propria azione di “liberazione” anche dopo la fine della guerra. Come presidente dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia della provincia di Bologna si è impegnato quotidianamente, con coraggio e dedizione, per tramandare alle giovani generazioni la memoria di quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale, perché simili tragedie non si ripetano mai più. Di questo gliene saremo sempre grati".
Per il giorno delle esequie - che si terranno in forma privata giovedì 10 luglio - è stato proclamato lutto cittadino. La camera ardente per William Michelini verrà allestita mercoledì 9 e giovedì 10 luglio nella sala Stefano Tassinari a Palazzo d'Accursio e sarà aperta al pubblico dalle 12 alle 19 di mercoledì e dalle 9 alle 17 di giovedì. Giovedì alle 17,30 il Sindaco e il partigiano Renato Romagnoli "Italiano" terranno l'orazione funebre nel Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio.
BIOGRAFIA. Lino "William" Michelini nasce a Bologna nel 1922. S'iscrive al Partito comunista italiano nel 1942, quando l'organizzazione che agisce clandestinamente nell'officina dove lavora come meccanico gli affida l'incarico di agitatore politico contro il fascismo e la guerra. Dopo gli atti di sabotaggio, è tra i primi gappisti che si aggregano alla 7a brigata Gap Gianni Garibaldi, formazione militare partigiana che opera a Bologna città, di cui diventa per un breve periodo comandante di distaccamento. Partecipa alle più audaci imprese di guerriglia. Il 9 agosto 1944, durante l'azione che porta alla liberazione dei detenuti dal carcere di San Giovanni in Monte, è ferito gravemente ad una gamba. Il 7 novembre 1944, nella battaglia di Porta Lame, è commissario politico della base di via del Macello quando circa settanta combattenti vengono circondati durante un rastrellamento da fascisti e tedeschi. Sostituisce il comandante ferito Bruno "Aldo" Gualandi e, dopo molte ore di combattimento e tre attacchi, guida lo sganciamento attraverso il canale del Cavaticcio, mettendo in salvo i partigiani della base. È riconosciuto partigiano con il grado di capitano e gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare. "William" era il suo nome di battaglia, tale è rimasto da allora e così è da tutti conosciuto. Attualmente è presidente dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia della provincia di Bologna e presidente del Coordinamento regionale Emilia-Romagna.