rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Allergia o semplice raffreddore?, l'allergologa spiega come riconoscere i sintomi

L'INTERVISTA. Gaia Deleonardi, responsabile autoimmunità e allergologia-LUM Ospedale Maggiore: "Un'allergia può esordire anche in tarda età. Capita spesso quando si cambia città"

Primavera, periodo di allergie. In effetti si può cominciare a starnutire già a fine gennaio: il periodo di pollinazione non è infatti per tutte le piante lo stesso e alcune fioriscono quando è ancora inverno, come per esempio il cipresso, molto diffuso in Italia e fonte di fastidi respiratori per molti. Non c'è da stupirsi quindi se alcune sensibilità si stanno già manifestando da tempo, ma è bene capire che natura hanno. 

E' la dottoressa Gaia Deleonardi, responsabile autoimmunità e allergologia - LUM. Ospedale Maggiore, a chiarire alcuni aspetti delle allergie, che come spiega «Spesso fanno il loro esordio in età adulta e come conseguenza di spostamenti di residenza. Entrano però in gioco anche fattori legati all'inquinamento e al clima: quest'anno, con un inverno poco freddo per esempio, stiamo assistendo a tante fioriture anticipate e anche importanti. Il fattore inquinante invece può modificare il potere allergizzante di alcuni pollini». 

Dunque possiamo diventare allergici cambiando città? «Sì. Ma in genere non capita subito dopo il trasferimento: passano anche 4/5 anni prima che si manifesti un'allergia perchè serve un periodo di sensibilizzazione. E' una cosa che capita spesso agli immigrati per esempio e dipende anche tanto dal tassodi umidità, molto diverso a seconda delle latitudini. Spesso una nuova allergia dipende anche dall'importazione di piante non tipiche di un certo territorio, i cui pollini poi si muovono nell'aria». 

Come distinguere un raffreddore da un'allergia? «Intanto in genere c'è familiarità e quindi una predisposizione genetica. Un'allergia si manifesta con starnuti, prurito agli occhi e al palato, rinorrea acquosa e non mucolitica (tipica invece di un raffreddore), giornate peggiori o migliori a seconda del vento e di altri fattori ambientali». 

Che fare con i bimbi? «Intanto con i bimbi ci accorgiamo che si tratta di allergia perchè dopo del tempo trascorso all'aria aperta si manifestano prurito non solo in faccia (anche alle gambe), eruzioni cutanee e tutto quello che abbiamo descritto prima. Ricordiamo che l'allergico ha problemi anche con alcuna frutta e verdura: la pesca prima fra tutti, insieme a melone e cocomero, per le verdure per esempio la carota e il finocchio. Finchè l'allergia è gestibile bene il pediatra per una prescrizione di antistaminico o spray nasale, ma qualora la forma si aggravasse in una forma più importante tipo asma bronchiale, allora va fatta una visita specialistica. Il prick-test è un metodo veloce e sensibile, un'ottimo esame di primo livello che già riesce a dire molto». 

Può aiutare l'uso della mascherina? «I pollini sono molto piccoli, ma se la mascherina o i filtri nasali sono quelli giusti, allora certamente aiutano per lo meno a non inalare le particelle che ci danno fastidio. E non hanno controindicazioni». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allergia o semplice raffreddore?, l'allergologa spiega come riconoscere i sintomi

BolognaToday è in caricamento