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Long covid, apre un ambulatorio ad hoc: "Una risposta unica, i pazienti non dovranno più fare il giro degli specialisti"

Al dodicesimo piano dell'Ospedale Maggiore un team di medici specialisti si è messo a disposizione dei pazienti che sono stati in terapia intensiva: "Così li aiutiamo a combattere gli effetti a lungo termine del virus"

Una squadra di specialisti per dare delle risposte sul long covid, che operano attraverso un ambulatorio (nato appena fuori dalla terapia intensiva dell'Ospedale Maggiore), a disposizione di quei pazienti che proprio al di là della parete hanno vissuto diverse settimane nell'area critica: "Abbiamo selezionato i pazienti con caratteristiche particolari, fra cui la presenza di oltre sette giorni in terapia intensiva e chiediamo loro la disponibilità a entrare in questo percorso. Fissiamo un appuntamento e li vediamo in maniera congiunta, ovvero con più specialisti presenti. In particolare: un fisiatra, uno pneumologo, una psicologa e una anestesista rianimatrice". Lo spiega Lorenzo Giuntoli (anestesista-rianimatore dipartimento Emergenza urgenza interaziendale) insieme alle colleghe Laura Simoncini (direttrice della Medicina riabilitativa e neuroriabilitazione IRCCS) ed Elisa Righini psicoterapeuta dipartimento emergenza urgenza interaziendale.  

"L'esigenza di questo ambulatorio - continua Giuntoli - nasce dai disturbi a lungo termine che comporta questo virus, sia di carattere respiratorio, che fisiatrico e riabilitativo,  ma anche psicologico. L'idea è stata quella di provare a inventare e fondare il modo per dare una risposta unica a questi pazienti, evitando loro di dover fare il giro di tutti gli specialisti. Abbiamo creato un percorso governato e coordinato da questo ambulatorio". 

Fisioterapia fin dalla terapia intensiva per ridurre gli effetti dell'immobilizzazione

La direttrice della Medicina riabilitativa e neuroriabilitazione del Maggiore, la dottoressa Laura Simoncini, spiega come fisioterapia parta già dalla fase acuta della malattia e quindi dalla terapia intensiva: "La nostra esperienza riabilitativa comincia qui con i fisioterapisti che lavorando sulla mobilitazione cercano di evitare le conseguenza dell'immobilizzazione. Sappiamo che il 40% dei pazienti, a distanza di tempo presentano dgli esiti neurologici disabilitatnti e questo ambulatorio ci ha fornito diversi spunti per capire quali possano essere i loro bisogni". 

Il risvolto psicologico: "L'isolamento: così duro da sopportare"

"Una delle cose più dure da sopportare per questi pazienti è la condizione di isolamento - l'aspetto psicologico è curato dalla psicoterapeuta dipartimento emergenza urgenza interaziendale Elisa Righini - Isolamento non solo dalle famiglie, ma proprio come mancanza di esperienze relazionali anche con gli operatori (vestizione e distanziamento fanno facilmente capirne il motivo). Fattori tutti che li fanno sentire più avulsi della realtà, mentre fra le esperienze positive che emergono ci sono proprio quelle poche relazioni possibili con il personale medico, le videochiamate o quelle visite con i parenti che abbiamo cercato il più possibile di mantenere". 

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