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Salute

Candidosi o "candida" vaginale: perchè viene, cosa fare, cosa non fare assolutamente

La dottoressa Sabrina Iarlori fa chiarezza su un problema che riguarda almeno sette donne su dieci e che può provocare disagi, imbarazzi e condizionare negativamente la vita e la vita di coppia

Sette donne su dieci hanno nel corso del loro periodo fertile almeno un episodio di candidosi o "candida", come più comunemente viene chiamata questa infezione da fungo, che oltre ai fastidi fisici come bruciori, perdite e puriti può condizionare in modo negativo le abitudini e la vita stessa di una persona e di una coppia. Sulla candida se ne dicono tante, così come è lungo e vario l'elenco dei rimedi da "passaparola" che non sempre portano ai risultati sperati. 

La Rete è piena di forum e blog, in molti dispensano soluzioni e consigliano medicinali e prodotti naturali, ma la cosa più sensata è sempre quella di rivolgersi a un medico, anche nel caso (come questo) di una problematica che spesso ci si autocura. Noi le nostre domande le abbiamo poste alla dottoressa Sabrina Iarlori, dirigente medico di Ginecologia e Ostetricia dell'azienda Ausl di Bologna. 

Cos'è la Candidosi, comunemente chiamata "candida"?

«Si tratta di un'infezione molto comune (legata a un fungo che vive normalmente sulle mucose di bocca, vagina e stomaco) e i dati epidemiologici che si riferiscono ad essa non sono molto dettagliati perchè spesso si fanno autodiagnosi e c'è ampia disponibilità del banco farmacia a fornire cure e rimedi. In media un 70% delle donne ha almeno un episodio di candidosi vaginale nell'età fertile e l'8% è invece la percentuale delle candide recidivanti (4 o più episodi l'anno). L'agente patogeno più comune è la Candida Albicans (nel 70-80% dei casi)».  

«Prima di tutto dobbiamo dire che questo micete è già presente nel nostro ecosistema vaginale e che solitamente aderisce alle mucose senza diventare patogeno, virulento - spiega la dottoressa Iarlori - Succede però che l'ambiente diventi sfavorevole all'ecosistema vaginale, che il PH si alteri come anche l'azione dei lattobacilli e che quindi il micete possa "attaccare" in modo negativo la zona». 

I sintomi: come riconoscere la Candida

I sintomi della Candidosi, come spiega anche la dottoressa Iarlori, si concentrano nella zona vulvare e urinaria e sono principalmente: prurito e bruciore, perdite biancastre dense simili a prodotti caseari grumosi e per questo chiamate "ricotta", edema diffuso, dolore durante la minzione. 

«Nella sua forma acuta a insorgenza rapida la candidosi si manifesta con un edema diffuso e un eritema anche sulle pareti vaginali. Nel 38% dei casi si sente prurito e si può anche avere bruciore, si prova dolore durante i rapporti sessuali, si hanno delle perdite bianche che ricordano la ricotta. Nelle forme recidivanti è maggiormente presente l'eritema e prevaentemente il bruciore con secrezioni più acquose». Può essere psicosomatica? «La candida vera e propria non è psicosomatica come invece lo sono altri disturbi, nella forma ricorrente porta a una sensibilizzazione dal punto di vista genetico». 

Quali sono i fattori che predispongono alla Candidosi? 

«Certamente lo stato ormonale perchè gli estrogeni possono alterare il substrato della candida, modificando la flora batterica e inibendo l'azione protettiva che essa esercita in condizioni di normalità. Anche il diabete fa questo effetto. L'alimentazione infatti ha buona parte di responsabilità visto che il metabolismo del glucosio porta a un aumento della germinazione miceliare: influiscono in modo negativo quindi diete iperglicemiche, ricche di zuccheri, latticini (bene invece lo yogurt) e lieviti. Nella maggior parte dei casi la candidosi si manifesta nella fase premestruale e in gravidanza. Tra i fattori predisponenti l'indebolimento del sistema immunitario dovuto a malattie, diete drastiche, utilizzo di antibiotici o stress». 

Fattori predisponenti legati ad abitudini e stili di vita:

«Tra i fattori che predispongono alla candidosi certamente gli indumenti stretti, l'uso di slip sintetici (oggi poche donne scelgono biancheria di cotone), uso non correttissimo del tampone o della coppetta mestruale. Non vanno bene tutte quelle situazioni che tendono ad aumentare l'umidità, come per esempio gli sport in piscina. A proposito di sport: evitare bicicletta ed equitazione per evidenti ragioni...

Non va bene neppure lavarsi continuamente, anche se ci sembra una cosa quasi logica, soprattutto se si usano detergenti aggressivi. L'acqua ci da sollievo e i saponi ci danno l'idea di "pulirci", ma non va bene eccedere. Buona pratica piuttosto quella di usare camomilla e bicarbonato, detergenti oleosi. La regione vulvare è una mucosa, è quindi facilmente soggetta a irritazioni e abrasioni». 

Sesso: la si contrae con i rapporti sessuali? Durante il periodo di cura sono sconsigliati?

«Analizziamo il fattore sessuale: la candidosi è endogena e non esogena (in sostanza viene da dentro e non da fuori), quindi la trasmissione per vie sessuali è possibile, ma non rilevante. I fattori predisponenti ma non scatenanti possono essere delle abrasioni e delle alterazioni che facilitano le infezioni e il contagio da altri microrganismi. In caso di rapporti si consiglia l'uso di preservativi anche perchè il liquido seminale è ricco di fruttosio e per ciò che abbiamo detto prima, questo non va bene in caso di candidosi. I rapporti sessuali in ogni caso vanno evitati se provocano dolore». 

La candidosi è un problema anche maschile: è giusto far fare la terapia anche al proprio partner?

«Si manifesta clinicamente nelle stesse maniere sia nell'uomo che nella donna: lesioni ed eritema, con diagnosi sia visiva che colturale (tampone). I partner vanno trattati solo se hanno i segni caratteristici della candida, se c'è effettivamente l'infezione: non si fa il trattamento per prevenzione». 

E' vero che una volta che si manifesta poi è molto probabile che torni?

«Se non viene trattata in maniera adeguata certamente. Ci sono tanti prodotti efficaci: consiglio sempre i lattobacilli per la flora batterica, che sono inoltre anche idratanti e lenitivi. Riguardo agli antimicotici, bene se presi sotto consiglio del ginecologo, sia per via topica (vaginale) che orale (per esempio il fluconazolo, somministrato a 150 mg per un giorno».  

In sintesi: cure e trattamenti per la Candidosi

Prima cosa: è bene rivolgersi a un medico per capire se si sia davvero di fronte a una Candidosi. I trattamenti prescritti in genere sono farmaci specifici antimicotici, i quali hanno il compito di far tornare il nostro "fungo" (in greco mikòs = fungo) a una situazione di normalità, non dannosa. Gli antimicotici vengono assunti in crema per via topica (con "pipette" monodose in genere per 6 giorni di trattamento), attraverso degli ovuli e per via orale. 

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