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Salute

Mascherina: quando fa bene, quando fa male e come usarla. A colloquio con la dottoressa Landini

INTERVISTA A MARIA PAOLA LANDINI. Sembra tutto scontato, ma scontato non è: ecco come fare in modo che la mascherina ci protegga davvero dal Coronavirus, insieme al lavaggio delle mani e al distanziamento

Mascherina anti-Covid: come, quando, gli errori da non commettere, gli effetti collaterali. Da molti mesi ormai, dall'inizio della pandemia, è diventata un accessorio del quale non possiamo liberarci, visto anche l'ultimo Dpcm che ne conferma l'obbligatorietà all'aperto e nei luoghi chiusi e condisi e ne raccomanda l'uso anche in casa, se si è in contatto con persone non conviventi.

Sul suo utilizzo però i dubbi sono sempre vivi e a scioglierli una volta per tutte è Maria Paola Landini, Direttore Scientifico dell'Istituto Ortopedico Rizzoli, dove in questo momento sono operativi ben 300 ricercatori: "A Bologna abbiamo un centro che certifica le mascherine al Sant'Orsola (Medicina del Lavoro), mentre per appurare l'assenza di cito-tossicità (tossicità per le cellule umane) ci siamo noi". 

Mascherine: quanti tipi ce ne sono e quali scegliere  

Landini vuole fare una premessa importante prima di dare le corrette informazioni sull'ultilizzo della mascherina, dall'acquisto, alla sua conservazione, lavaggio e smaltimento: "Come sappiamo di mascherine ce ne sono di diverse tipologie e di doversi materiali. Quelle cosiddette di comunità sono le più utilizzate e di fatto sono quelle realizzate in tessuto, anche home made. L'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una guida molto utile per l'autoproduzione, che prevede materiali a basso costo e facilmente reperibili". 

"La mascherina di comunità è una misura igienica semplice, che blocca le famose 'goccioline' di saliva che escono quando respiriamo, parliamo, starnutiamo. Si tratta di un dispositivo quindi che protegge gli altri perchè ferma le particelle che escono dalla nostra bocca e vengono così chiamate perchè in grado di ridurre la quantità di virus emessa nell'aria. Se tutti la usassero sarebbe molto efficace, ma non da sola: devono essere associate al distanziamento e all'igiene delle mani". Come fare le mascherine-2

"Una mascherina non è per sempre": quando e come smaltirla

Altra certezza che ci dà il Direttore Scientifico è che una mascherina non può essere per sempre, al contrario dei diamanti: qualsisi essa sia ha un ciclo di vita che termina e a un certo punto va gettata. Quindi non ci affezioniamo troppo a una texture o a un modello in alternativa, facciamone una piccola scorta. A tal proposito arriva un monito sul loro smaltimento: "Attenzione a come e dove si buttano una volta utilizzate. Vanno gettate nei rifiuti indifferenziati assicurandosi (per esempio per quanto riguarda i bidoncini che troviamo per strada) di spingerle in basso per evitare che una folata di vento o la forza di gravità le facciamo svolazzare". Tornando alla durata, la stoffa allenta la sua trama facendo passare il virus e i filtri perdono efficacia. Ergo: tutte le mascherine finiscono per non essere più efficaci a un certo punto. 

Mascherine chirurgiche: proteggono gli altri e anche noi

"Oltre alle mascherine di comunità - continua Landini - ci sono poi quelle chirugiche (le bicolor bianche/azzurre) che rappresentano veri e propri dispositivi medici e che sono certificate a seconda della capacità di filtraggio. Le mascherine di tipo FFP2 e FFP3 sono più efficienti di quelle in stoffa perchè oltre a proteggere gli altri fermando le goccioline in uscita, proteggono anche noi bloccando quelle in entrata. Di solito si usano in ambienti sanitari.

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Come e quanto lavare le mascherine riutilizzabili e come indossarle

"Dopo aver usato le mascherine di stoffa, esse vanno lavate a 60°. Bene anche sterilizzarle con una vaporiera (quella del ferro da stiro per esempio) o disinfettarle con alcol 70° o acido ipocloroso. Se si è in giro è bene avere in borsa uno spray igienizzante, ma non sostituisce il lavaggio ad alta temperatura". 

Come si indossano: se è messa male è come non averla

"Importante però è come si indossano le mascherine: in questi mesi abbiamo visto di tutto. Naso e bocca (lo diciamo una volta per tutte) vanno coperti entrambi e non va bene indossarla in modo scorretto. Bisognerebbe evitare di toccare la stoffa con le mani, ma soltanto gli elastici laterali. Il ferretto deve aderire bene al naso per non lasciare vie di fuga o di ingresso". No insomma alla mascherina buttata in borsa, appoggiata sul bancone mentre beviamo il caffè, appesa allo specchietto restrovisore, per giorni in auto. 

Alcuni criticano le mascherine perchè possono dare un falso senso di sicurezza. Che ne pensa? "Non è vero. Come ho già detto non è il solo strumento di protezione e deve essere complementare al lavaggio delle mani e al distanziamento, ma serve eccome". 

Ci sono degli effetti collaterali da segnalare? "Lievi, come piccole allergie al naso e sulle guance che passano con la crema antistaminica . Chiaramente se le mascherine non sono certificate possono essere state prodotte con materie prime e tessuti che danno fastidio. E' un po' come una maglietta: se è di buon cotone va bene, se è fatta con altri materiali e coloranti può dare fastidio alla pelle". 

Mali di stagione: che succede se starnutisco o tossisco nella mia mascherina?

"La risposta è che va cambiata subito, soprattutto se c'è stato uno starnuto. Una nota sui mali di stagione la faccio riferendomi ai dati che arrivano da quei Paesi dell'altro emisfero che stanno uscendo adesso dalla stagione fredda: si è notato che in periodo di Covid le infezioni respiratorie come il raffreddore sono diminuite moltissimo. Le misure anti-Covid insomma di hanno protetto anche contro gli altri virus".

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