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I luminari della fisiologia europea si riuniscono a Bologna: si gettano le basi per nuove cure mediche

Dal 10 al 13 settembre oltre 600 fisiologi espongono i loro ultimi studi, premiano la stella nascente della disciplina e fanno il punto sul progetto “Human Brain”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Come cambia la comunicazione tra i neuroni quando si forma la memoria? Come incide la concentrazione del calcio sul cuore? C’è una relazione tra tipologia di dieta e distribuzione del grasso corporeo? A queste domande (ma non solo) cercheranno di dare risposta gli specialisti che si riuniranno all’ombra delle Due Torri per il Congresso della Federazione delle Società Europee di Fisiologia (FEPS) e della Società Italiana di Fisiologia (SIF). «Senza lo studio della Fisiologia dell’uomo e degli animali non esisterebbe nessuna altra branca della medicina», afferma il professor Giorgio Aicardi (UniBo), che insegna Fisiologia nell’ambito delle scienze motorie e del benessere e con altri colleghi coordina il Congresso, «perché è necessario capire come funzionano le cellule, i tessuti e gli apparati del nostro corpo per comprendere e curare le patologie». E siccome, come spesso accade, l’unione fa la forza, anche per ottenere risultati in ambito scientifico è proficuo lavorare in sinergia. «La collaborazione tra gli scienziati è alla base della ricerca e per questo è stata fondata, nel 1991, la Federazione delle Società Europee di Fisiologia che comprende 34 nazioni», chiarisce il presidente Markus Hecker. Così a Bologna arriveranno luminari dalla Slovenia alla Spagna, dalla Germania all’Austria, alla Turchia, per il 14° Congresso di questa Federazione, il primo che si svolge in Italia. Ma perché è stato scelto come sede il capoluogo emiliano? «Per il ruolo che i fisiologi dell'Alma Mater hanno avuto nella storia della Fisiologia e delle Scienze biomediche in generale, e per far vivere ai partecipanti l’atmosfera dell’Università più antica del mondo occidentale», ci dicono i coordinatori del Comitato organizzativo: oltre al prof. Aicardi, docenti dell’Università di Bologna che insegnano Fisiologia nell’ambito delle scienze ambientali (prof. Elena Fabbri), farmaceutiche e mediche (prof. Patrizia Fattori e prof. Roberto Amici). «Ed anche perché studiosi illustri come Paracelso, Malpighi e Galvani, che ci hanno aiutato a capire come funzionano le cellule e gli organi del nostro organismo, a un certo punto del loro iter hanno avuto a che fare con l’Alma Mater Studiorum», ricorda il presidente di FEPS, Markus Hecker. Tornando ai nostri giorni, «gli argomenti trattati al Congresso - chiarisce il professor Aicardi - spaziano dal sistema nervoso al cardiovascolare, dalla nutrizione alle scienze motorie e molto altro». Inoltre, una sessione sarà dedicata alle tecniche didattiche digitali innovative e una ai giovani studiosi emergenti: «verrà premiata la “stella nascente” della Fisiologia europea». A chiusura, un aggiornamento sullo “Human Brain Project”, un progetto finanziato dall’Unione europea che si propone di realizzare, entro il 2023, la simulazione informatica del funzionamento del cervello umano. Ciò permetterebbe di riclassificare malattie come l’Alzheimer, la schizofrenia e la depressione in termini biologici, invece di considerarle come un complesso di sintomi, nell’auspicio di poter così avviare trial clinici virtuali di nuovi farmaci. SEDE CONGRESSUALE Plesso universitario Belmeloro, Via Andreatta, 8

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