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Salute

Malattie croniche e familiari, uno su tre a casa a curare il parente

I risultati di una ricerca sulla popolazione bolognese

Convivere con una patologia cronica può essere relativamente semplice, ma non sempre è così: alcune cronicità comportano infatti una gestione quotidiana più o meno impegnativa, che in molti casi richiede l’assistenza di un’altra persona.

Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, tra il 41% di bolognesi che soffre di una patologia cronica, uno su 6 necessita di assistenza, e nel 37% dei casi questa è fornita in tutto o in parte da un familiare, che svolge quindi il ruolo di caregiver.

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Scavando più a fondo, la ricerca ha rilevato come la gestione della patologia sia descritta come complessa o estremamente complessa nel 25% dei casi. Per la maggioranza dei bolognesi con una malattia cronica (54%) l’assistenza avviene presso strutture sanitarie, mentre per il 31% del campione interamente a domicilio. Quando non sono i familiari o il paziente stesso ad occuparsene, a farlo è in genere il personale del servizio sanitario pubblico (39%), di strutture private (19%), o di associazioni di volontariato (14%). Molto frequente, inoltre, l’utilizzo di servizi di telemedicina, che fanno parte della gestione della patologia cronica per ben il 28% dei bolognesi.

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Ma quali sono gli strumenti che, secondo chi si prende cura di un familiare affetto da patologie croniche, aiutano di più nella gestione della malattia? In testa troviamo i servizi di trasporto per recarsi in ospedale, considerati utili dal 79% dei bolognesi intervistati. Nelle prime posizioni ci sono poi alcuni servizi a domicilio, dall’assistenza infermieristica (78%) alle visite mediche (77%). Ma cresce anche l’attenzione verso soluzioni alternative, come il telemonitoraggio, ritenuto utile da quasi la metà (42%) dei caregiver. Resta evidente però un gap informativo, con il 56% dei bolognesi che non utilizza il telemonitoraggio che dichiara di non farlo perché non gli è mai stato consigliato o non sa come utilizzarlo.

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