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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Numero chiuso a Medicina, Donini: "Se resta, che almeno sia giusto"

Ormai strutturale la penuria di medici nel sistema sanitario pubblico

Un "numero giusto". Così l'assessore alla Salute dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini commenta l'annosa questione degli accessi alla facoltà di Medicina, limitati da anni e ora forse in procinto di esser riaperti, per cercare di colmare nei prossimi lustri la crisi dei numeri dei camici bianchi nel sistema sanitario pubblico.

 "Chiunque contesti il numero chiuso, non pensa certamente a un sistema che non sia efficacemente selettivo nel percorso di laurea", premette Donini, rispondendo oggi in aula alle sollecitazioni della Lega. "Ma la programmazione nella formazione del personale sanitario nell'ultimo decennio si è rivelata inadeguata, questi sono i fatti", scandisce Donini, ricordando i tagli alla sanità che hanno riguardato "principalmente il personale" e lo sforzo fatto dalla Regione con la pandemia per adeguare gli organici e reclutare più figure possibili.

"Chiediamo che si cambi sistema, ma non stiamo fermi. Il numero chiuso per tanti studenti è stato in questi anni una porta in faccia. Se si vuole superare la polemica del numero chiuso in attesa di provvedimento legislativo adeguato, almeno si parta dal numero giusto", aumentando dunque i posti disponibili per chi vuole studiare medicina e le altre discipline sanitarie "per non vivere un periodo di grave carenza di personale".

Test medicina, la Lega incalza: "Abolire il test"

Per la Lega, il sistema sanitario "ha bisogno urgentemente di medici e l'abolizione del test di ingresso può essere l'occasione giusta per valorizzare tanti ragazzi e talenti". Donini ribatte: "Va ridotto l'imbuto formativo. In Emilia-Romagna abbiamo aumentato di oltre due milioni di euro le borse di studio per le facoltà di medicina che si aggiungono alle borse finanziate dallo Stato. In attesa che si cambi il sistema, quello che possiamo fare, come Regione, lo facciamo. A livello nazionale occorre rimuovere il tetto di spesa per il personale".

Ma per la Lega, "intervenire sulle spese è senz'altro un tema fondamentale", tuttavia si deve mettere mano anche "agli spazi come evidenziato dal rettore dell'Alma mater. Per cui la Regione ci dovrebbe dire come intende recuperare nuove aule. In questo modo, appena il numero chiuso verrà abolito, si potrà concretizzare questa misura", esorta il capogruppo in Regione e commissario Lega Emilia, Matteo Rancan.

Quanto al test d'ingresso va tolto e "la selezione può essere fatta come succede in altri Paesi europei durante il primo anno di corso e non con una selezione per l'ingresso in Facoltà, come avviene oggi". Il test, continua il capogruppo della Lega, rappresenta "uno scoglio troppo grande per gli studenti. Troppo spesso capita che ragazzi non ammessi siano obbligati a frequentare altri corsi universitari o addirittura aspettare l'anno successivo", conclude Rancan. (Vor/ Dire) 

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