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Salute

Ovaio policistico, al via lo studio su donne 12-24 anni

Il Sant'Orsola lancia la ricerca "Spiomet4health" sulla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), un disordine ormonale che può avere conseguenze anche sulla fertilità. Come partecipare

Irregolarità mestruali, cicli infrequenti, oppure crescita eccessiva dei peli, comparsa di acne e alopecia. Tutti questi sintomi potrebbero essere riconducibili alla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), un disordine ormonale che può avere conseguenze anche sulla fertilità e che ogni anno, viene diagnosticata al 5-10% delle donne. 

Il Policlinico Sant'Orsola ha avviato quindi uno studio clinico  "Spiomet4health", lche coinvolge lo staff dell’unità operativa di Endocrinologia e Prevenzione e Cura del Diabete, guidata dal prof. Uberto Pagotto. riservato alle donne dai 12 ai 24 anni  scopo di  sperimentare una cura innovativa: "Ad oggi, infatti, non esistono farmaci capaci di curare la patologia ma solo terapie che agiscono sui diversi sintomi" rende noto il Policlinico. 

La sperimentazione

Il progetto SPIOMET4HEALTH rappresenta un potenziale trattamento per la PCOS "che si focalizza sull’affrontare la sindrome alla sua radice, invece di limitarsi ad alleviare i sintomi" spiega il Sant'Orsola. 

Combina tre farmaci che si sono già dimostrati efficaci in passato, in una sola compressa, SPI (spironolattone)-PIO (pioglitazone)-MET (metformina), SPIOMET, somministrato quotidianamente, insieme a misure di stile di vita, potrebbe normalizzare l’ovulazione e gli ormoni, e quindi annullare le alterazioni associate alla PCOS: "Questa nuova soluzione potrebbe migliorare la qualità della vita di milioni di donne in tutto il mondo e permettere al sistema sanitario di risparmiare 0.5 e 1,0 miliardi di euro all’anno"

Si focalizza su ragazze adolescenti e giovani donne adulte, (QUI come partecipare) poiché intervenire in una fase precoce può essere vantaggioso "per evitare la subfertilità, il rischio di cancro endometriale in premenopausa e altri disturbi associati. Inoltre, è anche essenziale aiutare gli adolescenti e le giovani donne a vivere una vita sana e non stigmatizzata".

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