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Stress da rientro dalle ferie: "Il cervello reagisce così: ecco cosa fare"

Lo psicologo Alessandro Pesce spiega cosa succede quando lo stop dal lavoro o dalla scuola si esaurisce e si deve tornare attivi: alcune regole semplici per prevenire lo stress da rientro

Ricaricare le batterie e andare in vacanza è necessario per il corpo e per la mente. Ma il rientro può essere duro e il rischio, in alcuni casi, è lo stress da rientro, appunto. Non è banale: a spiegarcelo è Alessandro Pesce, psicologo e psicoterapeuta: "Lasciare almeno un giorno o due di decompressione prima di tornare al lavoro è una delle regole d'oro per la prevenzione". 

Cosa accade al nostro cervello/psiche quando ci concediamo una vacanza?

"Staccare dal lavoro e concedersi una vacanza è un bisogno sia fisico che psicologico, fondamentale per il necessario equilibrio tra l’attività e il riposo, la responsabilità e la leggerezza, tra il dovere e il piacere. Concedersi una vacanza, pertanto, non significa semplicemente “ricaricare le batterie”, bensì lasciar vivere ed esprimere quelle parti di noi che vengono sacrificate dalle redini del tran-tran quotidiano. I ritmi e gli impegni sociali e lavorativi sono sempre più pressanti, al servizio della performance e delle responsabilità, tant’è che sempre più persone lamentano il fatto che i periodi che precedono e susseguono le vacanze sono i peggiori come carico di lavoro, proprio per compensare l’assenza. Questo maggior carico comporta un notevole aumento di stress che può compromettere non solo la qualità della vita al rientro dalla vacanza (stress o sindrome da rientro), ma in alcuni casi anche la vacanza stessa. Quando sosteniamo ritmi eccessivamente stressanti il nostro cervello valuta l’ambiente come ostile e “lancia l’allarme” perché percepisce una minaccia. Questo allarme nasce dalle aree profonde del cervello deputate alla nostra sicurezza e al mantenimento dell’omeostasi (equilibrio), le quali attivano una serie di reazioni a cascata che sfocia nella produzione dei famosi ormoni dello stress (cortisolo e adrenalina). Il rilascio prolungato di questi ormoni (ovvero se non alterniamo correttamente i periodi di stress a periodi di svago, piacere e rilassamento) può avere effetti collaterali anche notevoli, che possono sfociare nella sindrome da rientro".

Qual è la durata ideale per una pausa dal lavoro perchè sia solo un beneficio?

"Non c’è una risposta generalizzabile a tutti, le tempistiche sono soggettive, il suggerimento che dò sempre è quello di ascoltarsi il più profondamente possibile in modo da conoscersi sempre meglio per riconoscere i propri bisogni e le proprie tempistiche. Essere più consapevoli ci permette di scegliere il tipo di vacanza che desideriamo o di cui abbiamo bisogno, quanto staccare e che tipo di gradualità necessitiamo per fare in modo che il rientro dalle vacanze sia il meno traumatico possibile".

Lo stress da rientro dopo le vacanze...di che cosa si tratta, come si manifesta, quanto dura e come lo si può combattere?

"La sindrome da rientro non è una vera e propria patologia, ma la possiamo catalogare nei disturbi dell’adattamento e si manifesta con un insieme (sindrome) di sintomi quali: irritabilità, ansia, disturbi del sonno, apatia, spossatezza, disturbi gastrointestinali depressione lieve. E’ possibile che il rientro al lavoro venga vissuto con sentimenti di sconforto o impotenza, difficoltà di concentrazione o sensazione di perdita delle competenze".

Le regole per "prevenire"

"Per prevenire questi sintomi - prosegue il dott. Alessandro Pesce - consiglio, quando possibile, di:

- Abituatirsi gradualmente ai ritmi lavorativi; magari non rientrare dalle vacanze la sera prima di ricominciare a lavorare ma lasciare almeno un giorno o due di decompressione, di “ritorno alla realtà”, per fare in modo che la parte di noi che sarebbe ancora sul lettino in riva al mare o a passeggiare per i sentieri di montagna, abbia il tempo di “raggiungere” la parte responsabile che deve tornare ai doveri.

- Prendersi cura del proprio corpo: Ritagliarsi ancora degli spazi all’aria aperta, fare passeggiate o attività fisica. Inoltre, tornati dalle vacanze dove magari siamo stati meno attenti alla dieta, gli organi emuntori come fegato e reni possono essere appesantiti e avere bisogno di depurativi naturali per facilitare il loro corretto funzionamento.

- Prestare attenzione al riposo notturno: Televisione, tablet e smartphone andrebbero allontanati almeno un’ora prima di andare a dormire perché sono molto attivanti, piuttosto è meglio leggersi un libro e aiutare il sistema mente-corpo a rilassarsi più dolcemente prima di andare a dormire

- Non trascurare il piacere! Andare in vacanza dovrebbe ricordarci il bisogno che abbiamo di attività che ci piacciono. E non abbiamo bisogno di aspettare mesi per le prossime ferie, ma possiamo trovare il modo di ritagliarci uno spazio e un tempo, anche più breve, per attività o hobby che ci piacciono e che ci gratificano. Progettare già al rientro una fuga di un w-end, fantasticare sulle prossime vacanze o organizzare una giornata “fuori porta” sono strategie molto gradevoli per rendere più dolce il rientro e non sentirsi schiacciati dal ritorno a responsabilità e doveri.

-  Per chi ha dei figli che vanno a scuola, aiutarli a rientrare graduale il ritorno sui banchi. Ricordarsi che per loro che hanno fatto vacanze molto più lunghe, rientrare può essere un vero e proprio lutto, e passare da mesi di giochi e divertimenti a diverse ore su un banco può essere molto difficile e stressante.

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