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Salute

Tosse, tutto ciò che c'è da sapere. Intervista al dott. Zanasi e l'annuncio: "In arrivo un nuovo farmaco"

Il Dottor Alessandro Zanasii, direttore del Centro per la cura della tosse Sismer di Bologna e presidente dell'AIST, che fa chiarezza su tanti punti e annuncia le novità

I più recenti sondaggi sono unanimi nell’indicare che la maggior parte di pazienti con tosse cronica riceve cure inadeguate e dopo anni di peregrinazioni da uno specialista all’altro, continua a tossire. Parte da qui il 13° incontro AIST, il Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse, in scena a Bologna oggi e domani per un parterre internazionale di esperti che presenteranno e discuteranno, le più attuali conoscenze sugli  aspetti diagnostici e terapeutici relativi a questo importante, ma troppo spesso sottovalutato, sintomo.

Chi non conosce la tosse? E chi la conosce bene è il dottor Alessandro Zanasi, direttore del Centro per la cura della tosse Sismer di Bologna e presidente dell'AIST

Dottor Zanasi, cos'è la tosse e quanti tipi ne esistono? 

"La tosse è un meccanismo fisiologico di difesa del nostro organismo, che serve per eliminare secrezioni bronchiali o liberarci di qualcosa andato traverso, ma è anche segnale di molte malattie come la bronchite, l'asma e il reflusso gastrico. La tosse è dunque campanello d'allarme e allo stesso tempo veicolo di infezioni, come ben sappiamo in questi giorni parlando di coronavirus, che proprio così si trasmette da un malato all'altro. Si tratta di un sintomo fastidiosissimo che quando è persistente e violento riesce a cambiare in negativo la vita delle persone che ne sono affette e dei loro familiari. 

Possiamo fare una classificazione arbitraria: acuta, è la tosse che perdura per tre settimane e si risolve entro questo tempo; cronica quella che va oltre le otto settimane; c'è poi una fascia grigia che è la tosse post-infettiva di durata fra le 3 e le 8 settimane (pertosse). Un'altra distinzione è fra quella secca e quella grassa: la prima da sedare, la seconda quella catarrale da favorire". 

Perchè voi specialisti lo definite "sintomo sottovalutato"?

Una volta quando c'era la tubercolosi, la tosse procurava il terrore, era segno di una malattia spesso  mortale. Dopo l'avvento degli antibiotici è diventata un sintomo banale e oggi è troppo spesso trascurata. Chi ne è affetto però  e presenta una forma persistente e incoercibile ha una qualità della vita alterata, può andare incontro a depressione oltre che a rotture costali e vertebrali, incontinenza urinaria, emoraggie retiniche e altre complicanze ancora ". 

A proposito di antibiotici...

"In Italia usiamo troppi antibiotici e male: gli antibiotici  vanno usati con moltissima cautela. Se li prendiamo quando non servono oppure se sbagliamo o interrompiamo la terapia aumentano le resistenze dei batteri al farmaco. L’Organizzazione mondiale della sanità stima 500 mila casi di infezioni antibioticoresistenti. In Italia le infezioni da germi multiresistenti uccidono più degli incidenti stradali:  3.378 (dato 2017) contro 7mila, rappresentano oltre il doppio delle morti. In Europa il nostro Paese ha i livelli più alti di antibiotico-resistenza e detiene il terzo posto per consumo di antibiotici". 

Quali sono le principali cause della tosse cronica?

"E' emerso che le cause sono: per circa il 70% asma, reflusso gastro-esofageo e patologie di pertinenza otorino-laringoiatra. Una percentuale di circa il 20% riguarda  le forme di tosse nelle quali non si identifica la causa, e che sono riconosciute oggi come tosse da ipersensibilità: la necessità di tossire in questi soggetti è provocata da  un vellichio alla gola, vellichio indotto da fattori aspecifici quali gli odori, il cambio di temperatura, la risata,...insomma i recettori sono ipersensibili e rispondono in modo esagerato a stimoli sub liminali. Un 5% può derivare anche da farmaci come gli ACE-inibitori, che sono quelli per il controllo della  pressione". 

Qualche scoperta interessante su questo tema dalla scienza?

"Certamente un nuovo farmaco innovativo (gefapixant) che blocca in modo selettivo i recettori P2 X3, infatti  la eccessiva attivazione di questi recettori incrementa il riflesso tussigeno. Già sperimentato, deve solo essere registrato, e sarà sul mercato tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021. Oltre a questo uno studio condotto proprio in una scuola di Bologna che ha rilevato come i bambini disidratati sono più suscettibili alla tosse e tossiscono cinque volte in più rispetto a quelli che bevono a sufficienza". 

Chi è il dott. Alessandro Zanasi, laureato presso l’Università degli studi di Bologna in medicina e chirurgia, specializzato in pneumologia e farmacologia clinica è stato responsabile del Centro per le Malattie respiratorie ambiente –fumo correlate del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. Attualmente direttore del Centro per la cura della tosse Sismer di Bologna è presidente della Società Italiana Studio Tosse (AIST). 

 

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