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Salute

Tumore della prostata: al Maggiore si fa la "biopsia fusion"

Ecco la strumentazione di ultima generazione da quasi 100mila euro

A Bologna arriva la "Biopsia Fusion", una tecnica innovativa nella diagnosi del tumore alla prostata. Per diagnosticare uno dei carcinomi più diffusi nella popolazione maschile, l’Azienda Usl di Bologna ha acquisito l’ecografo di ultima generazione - del valore di circa 100mila euro - che verrà utilizzato dall’equipe dell’Urologia del Maggiore, diretta da Sergio Concetti.

Rendere ancora più accurata e ancora più efficace il trattamento di questo tumore, è l'obiettivo per l’Urologia dell’Ausl che esegue circa 700 biopsie prostatiche, suddivise tra i due presidi ospedalieri di S. Giovanni in Persiceto e dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

L'ecografo diultima generazione

Il dispositivo si avvale di tecniche che fondono in tempo reale, mediante l’ausilio di algoritmi e strumenti hardware "le immagini della risonanza magnetica in corso di ecografia transrettale, riconoscendo pertanto con maggiore precisione il sito ed il volume del tumore in esame" sottolinea Ausl "Ad oggi circa l'80 % dei pazienti sottoposti ad una prostatectomia giova di questa tecnica diagnostica. Pertanto, questa dotazione tecnologica rappresenta un ulteriore strumento di sviluppo ed implementazione dell’offerta rivolta ai bolognesi, a disposizione dell’equipe dell’Urologia dell'Ospedale Maggiore che ha da poco tagliato il traguardo dei 1000 interventi realizzati con il robot Da Vinci". 

L'acquisto è stato reso possibile grazie alla sinergia tra i professionisti dell’Urologia, dell’Ingegneria Clinica diretta da Elisabetta Sanvito e del Dipartimento delle Chirurgie Specialistiche, diretto da Anna Maria Baietti.

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