rotate-mobile
Salute

Lotta ai tumori del sangue, via alle terapie 'Car-T' al Sant'Orsola

Utilizzate per la lotta contro linfoma e leucemia lin pazienti che abbiano risposto negativamente ai trattamenti chemioterapici o, addirittura, ai trapianti

Il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi - Unità Operativa Complessa di Ematologia diventa centro Hub per l’Emilia-Romagna nell’utilizzo delle terapie avanzate CAR-T.  A deciderlo la Giunta regionale, che ha formalizzato la decisione con uno specifico atto.

Con la delibera viene assegnato al centro Hub l’obiettivo di definire un protocollo di selezione e presa in carico dei pazienti candidati alle terapie avanzate, che dovrà essere validato dalla Direzione generale Cura della persona, salute e welfare della Regione. È prevista inoltre l’istituzione di un’apposita Commissione di esperti, con il compito di valutare la casistica e la qualità del percorso delle procedure CAR-T eseguite, anche per l’assunzione di eventuali provvedimenti aggiuntivi.

"Si tratta di cure all’avanguardia, che possono dare una speranza in più ai pazienti oncologici. Cure che, per la complessità che richiedono, devono essere organizzate da centri selezionati e di altissima competenza. L’Emilia-Romagna è pronta, e mette a disposizione l’esperienza, la qualità e la professionalità del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi per eseguire queste immunoterapie cellulari, che possono dare risposte di lunga durata, in alcuni casi anche la guarigione, in pazienti nei quali la malattia non è più curabile con le terapie convenzionali" ha dichiarato l'assessore regionale alla salute Sergio Venturi.

In Emilia-Romagna crescono i casi di tumore

CAR-T-, cosa sono

Utilizzate per la lotta contro tumori del sangue (linfoma degli adulti a grandi cellule B e leucemia linfoblastica acuta dei bambini e dei giovani adulti) in pazienti che abbiano risposto negativamente ai trattamenti chemioterapici o, addirittura, ai trapianti. In particolare, le terapie CAR-T, acronimo di Chimeric antigen receptor T-cell, sono terapie geniche immunocellulari che consistono in un’unica somministrazione dei linfociti T (le cellule del sistema immunitario) del paziente stesso per combattere cellule tumorali. I linfociti T vengono prelevati ai pazienti tramite l’aferesi, modificati in laboratorio per renderli in grado di “riconoscere” le cellule neoplastiche e poi reinfusi nel paziente con l’obiettivo di colpire selettivamente il tumore.

L’utilizzo di questa tecnica è avvenuto per la prima volta a fine dello scorso anno proprio al Policlinico bolognese, uno dei primi centri italiani che sono stati selezionati per condurre il primo studio clinico sperimentale di questo tipo contro il mieloma multiplo. Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha approvato i criteri per l’individuazione dei centri ospedalieri idonei alla somministrazione di queste terapie, non più in modalità sperimentale ma ordinaria. Tali criteri sono stati adottati dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con l’individuazione - come ultimo passaggio - dei centri da parte delle singole Regioni. Per l’Emilia-Romagna sarà dunque l’Ematologia del Sant’Orsola-Malpighi il centro di riferimento regionale; qui, già a fine luglio, è previsto l’avvio del trattamento sul primo paziente. Per il 2019 si stimano circa 10 trattamenti, subordinati al rilascio dell’autorizzazione da parte di Aifa. In base all’evoluzione delle cure e della numerosità dei pazienti da trattare, la Giunta regionale valuterà successivamente l’eventuale individuazione di altri centri regionali abilitati all’utilizzo delle terapie CAR-T.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lotta ai tumori del sangue, via alle terapie 'Car-T' al Sant'Orsola

BolognaToday è in caricamento