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Dal prossimo anno accademico

Università, la no tax area sale a 27 mila euro di Isee

Ne beneficeranno 27.400 studenti (il 30% del totale). L'Alma mater diventa così il mega-ateneo italiano con l'area di esenzione tasse più estesa

Da 24.500 a 27.000 euro di Isee. Si alza ancora la soglia per l’esenzione delle tasse universitarie dell’Alma Mater di Bologna. E così, ai 25 mila studenti che già ne beneficiano se ne aggiungeranno altri 2.400. Complessivamente, a non pagare le tasse sarà un iscritto su tre dell’ateneo bolognese, che così diventa il mega-ateneo italiano con la più estesa no tax area per tutti i corsi di laurea.

Il via libera del cda

La misura è stata approvata dal consiglio di amministrazione dell’Università ed entrerà in vigore dal prossimo anno accademico. Il provvedimento introduce anche una novità per gli studenti lavoratori, che spesso non riescono a mantenere il ritmo degli studi. Per accedere alle agevolazioni sulle tasse sono infatti previsti dei requisiti minimi di merito in termini di crediti formativi (almeno 10 Cfu per chi si iscrive al secondo anno e almeno 25 per gli anni successivi). Dal prossimo anno accademico, per gli studenti con Isee pari o inferiori alla soglia della no tax area, che non hanno però il numero minimo di crediti richiesto, la nuova misura prevede un contributo ridotto di 700 euro per l'iscrizione ai corsi di laurea. Si tratta di un'agevolazione che fino ad oggi era riservata solo a studentesse e studenti con Isee pari o inferiori a 13.000 euro, sottolinea l'Alma Mater.

L'Ateneo: "Tutelare le fasce deboli"

L’estensione della no tax area è in linea con gli obiettivi del Piano strategico di Ateneo 2022-2027, spiega Palazzo Poggi, che prevede di "incrementare gli interventi per il diritto allo studio, per garantire maggiore equità nella distribuzione dei livelli contributivi e massima tutela per le fasce economicamente più deboli della popolazione studentesca". Al di sopra della nuova no tax area, resta confermato il sistema di calcolo progressivo delle contribuzioni studentesche, che lo scorso anno era stato modificato "per agevolare in particolare studentesse e studenti nella fascia Isee tra 33.000 a 45.000 euro, particolarmente esposta alla crisi post-pandemica".

Critici gli studenti di Link

A criticare la misura, che “interessa pochi studenti”, è l’associazione studentesca Link che punta il dito contro l’ateneo bolognese, “un luogo escludente, dove studia solo chi se lo può permettere”. Secondo l’associazione, "la maggior parte degli iscritti all'Alma Mater ha redditi medio-alti, anche per effetto della questione abitativa". Gli attivisti inoltre contestano "il ricatto dei crediti formativi necessari ad avere le borse di studio. Questo determina un disagio psicologico negli studenti". Link ne ha parlato durante la presentazione del maniifesto a cui a livello nazionale sta lavorando insieme a Flc-Cgil, Rete 29 aprile e Adi, l'associazione dei dottorandi. Un'iniziativa che mette insieme studenti, docenti, dottori di ricerca e lavoratori dell'Ateneo, con l'obiettivo di "costruire un'altra università".

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