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AccaddeOggi: la caduta del regime fascista e l'annuncio radio che non fu ascoltato

In tantissimi scesero spontaneamente in piazza sventolando il tricolore

Una foto che ha fatto storia, e che racconta del 25 luglio 1943, quando cadde il regime fascista. Un annuncio che fu dato ai bolognesi tramite radio dopo le 23, ma che la maggior  parte delle persone non ascoltarono perché dormivano. Il giorno dopo però, in maniera del tutto spontanea, tanti cittadini scesero in piazza sventolando bandiere tricolore. E la notizia, dall'alba, si diffuse a tamburo battente in tutto il territorio. 

 In seguito all'approvazione dell'ordine del giorno dell'allora presidente della Camera Dino Grandi, il Re comunicò a Mussolini la sua sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio,  facendolo arrestare all'uscita di Villa Savoia. E' rivendicato l'armistizio immediato e la cacciata dei tedeschi dall'Italia. Gli antifascisti Filippo D'Ajutolo e Ettore Trombetti penetrano nella torre dell'Arengo ed azionano il grande battaglio del campanone, annunciando alla città la fine del regime.

Un gruppo di manifestanti invase il Littoriale e buttò a terra il monumento di Mussolini a cavallo (il bronzo servirà allo scultore Luciano Minguzzi per la fusione delle statue del Partigiano e della Partigiana di porta Lame), mentre un farsesco funerale del Duce fu inscenato in piazza Umberto I (poi piazza dei Martiri). 

A metà mattina la campana della torre dell’Arengo suonò a festa ed allo stadio (Littoriale) alcuni militari atterrarono la statua di Mussolini trascinando per la città la testa del dittatore. In città non vi furono atti di violenza nei confronti dei fascisti, quasi tutti spariti, e la sede provinciale del 'fascio', in Via Manzoni, fu presidiata dalle forze dell’ordine. 

Fonte Storia e Memoria di Bologna

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