Tra l'acqua di San Giovanni, le erbe e i falò: riti e leggende bolognesi nella "notte delle streghe"
Secondo la leggenda locale le streghe si recano in volo verso il Grande Noce dell'Eremo di Tizzano
Nella Notte di San Giovanni, legata al solstizio d'estate, si celebrano i riti propiziatori di fortuna e prosperità. Alle origini, una festa pagana, risalente probabilmente alla ritualità celtica e volta, in origine, a celebrare la natura, che, proprio in questo periodo dell'anno, raggiunge il suo massimo splendore. Nella stessa data, in seguito, la Chiesa ha voluto festeggiare la nascita di San Giovanni Battista, il precursore di Cristo. Nelle giornate del solstizio d'estate, quando il Sole raggiunge la declinazione massima rispetto all'equatore celeste, tutte le erbe e le piante sulla terra, bagnate dalla rugiada, erano intrise di una potenza nuova.
Leggende della Festa di San Giovanni
Secondo la leggenda locale, nella notte della vigilia della Festa di San Giovanni Battista – 24 giugno – le streghe si recano in volo verso il Grande Noce dell'Eremo di Tizzano (a Casalecchio di Reno) per celebrare il grande Sabba, cioè l'incontro con Satana.
Se durante il viaggio si sentono stanche era usanza da parte della gente del luogo, per impedire loro l'accesso alle case, apporre sulla soglia le erbe di San Giovanni: aglio, artemisia, iperico, lavanda, ruta e verbena. Il passaggio delle streghe era visibile fino a mezzanotte, dopodiché, con l'inizio della Festa di San Giovanni, le streghe erano costrette a scomparire.
Sebbene la notte di San Giovanni, meglio conosciuta come la “notte delle streghe”, abbia cessato di essere una festività ufficiale nel 1872, rivive ancora oggi nella tradizione popolare di molte regioni italiane, tra cui l'Emilia-Romagna.
Ecco perchè la notte di San Giovanni è il momento ideale per bruciare le vecchie erbe e piante nei falò e raccogliere quelle nuove da impiegare nelle future operazioni magiche, accendere focolari propiziatori per allontanare il Maligno e proteggere i campi, raccogliere dall'albero le noci ancora immature per preparare il miglior nocino, mangiare le lumache con tutte le corna per distruggere le avversità e apporre sotto il guanciale un mazzetto di erbe di San Giovanni per avere sogni premonitori. ((Fonte: Turismo di Pianura)
Come si prepara l'acqua di San Giovanni
Tra i riti propiziatori di questa notte , l'acqua di San Giovanni. Bisogna raccogliere diverse varietà di fiori ed erbe aromatiche, come ad esempio artemisia, lavanda, malva, rosmarino, fiori di iperico, menta e salvia, ma anche camomilla, papaveri, fiordalisi e, perché no, rose.
Rametti e fiori raccolti vanno poi immersi in un recipiente pino di acqua, da porre all'esterno dell'abitazione per tutta la notte in modo che possano assorbire la rugiada del mattino, che, secondo la tradizione, riuscirebbe a dare all'acqua poteri purificatori e curativi proteggendo da malattie, sfortuna ed invidia. Poteri che andrebbero poi sfruttati la mattina del 24 giugno utilizzando l'acqua per lavare viso e mani.
(La festa del solstizio - Foto San Giovannni in Persiceto)