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San Lazzaro, temporali sempre più forti e stragi di alberi: i consigli della municipale

Ogni anno è necessario provvedere anche alla manutenzione di fossi stradali di scolo

I forti temporali estivi che si sono abbattutti sulla provincia di Bologna, nell'ultimo periodo hanno causato la caduta di molti alberi. Se sabato scorso a Marano di Castenaso le autorità hanno lavorato per rimuovere alberi caduti sulla strada, il  3 agosto scorso a essere colpito da un fortunale è stato il Comune di San Lazzaro. 

Vento forte, trombe daria, piogge torrenziali anche con grandine, hanno provocato danni ingenti o sfiorato tragedie in alcune occasioni. A risertirne sono stati in particolare gli alberi, che cadendo sulla strada, possono costituire maggiore pericolo per chi circola in quel momento, sia ai veicoli che ai passanti.

"Con l’ultimo fortunale che ha colpito la zona est di San Lazzaro, la Protezione civile di San Lazzaro, coordinata dalla Polizia locale, ha ricevuto almeno una decina di richieste di intervento o rinvenuto alberi o arbusti crollati - spiega a BolognaToday la comandante Nicoletta Puglioli -  Per questo raccomanda ai proprietari del verde, in generale, e dei fossi, di seguire, in via preventiva, un’adeguata manutenzione per la tutela delle piante, per evitare incidenti che potrebbero nuocere a terzi e incorrere in sanzioni previste dai regolamenti comunali o dal Codice della strada".

Le raccomandazioni

La Polizia Locale fa quindi delle raccomandazioni, ricordando i periodi dell'anno in cui è opportuno intervenire sugli alberi: 

  • le potature delle latifoglie a foglia caduca, devono avvenire tra il 1 novembre e il 15 marzo
  • le potature delle latifoglie sempreverdi possono essere effettuate tra il 15 giugno ed il 15 agosto
  • provvedere allo sfalcio dei fossi, di propria pertinenza, fino alla banchina stradale.

Inolte, è necessario provvedere entro il 15 aprile, ed entro il 15 ottobre di ogni anno, alla manutenzione di fossi stradali di scolo, compreso il mantenimento delle quote di scorrimento dei reflui, la pulizia dei passi carrai tombati e la rimozione di ogni materiale che ostacola il regolare deflusso delle acque. Così come evitare l’attecchimento di piantagioni che abbiano ad espandersi all’interno dei fossi e dei canali in maniera tale da restringere la sezione naturale utile al corretto deflusso delle acqu

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