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L'influencer bolognese Federico Rutali: "Ero obeso e soffrivo di fobia sociale. Ora sto bene con me stesso e ho oltre 200mila follower"

Intervista al giovane che spopola su Instragram: "I social hanno aiutato ad aprirmi al mondo, e soprattutto invogliato a proseguire un percorso personale che avevo già avviato"

Federico Rutali, 24 anni bolognese, è uno studente di Giurisprudenza all'Alma Mater che sui social conta oltre 200mila follower. Un vero e proprio influencer, tanto da dividere la vita tra le due Torri e Milano, dove attraverso alcune agenzie lavora anche nell'ambito della comunicazione. Un giovane con le idee chiare, che dopo aver sofferto per anni di bullismo a causa del peso, un giorno ha trovato la forza di reagire e cambiare il suo corpo, ritrovando la fiducia in se stesso. Lo abbiamo intervistato per capire meglio la sua storia. 

Federico, con oltre 200 mila follower è considerato un influencer. Come è iniziato tutto?

"Il lavoro da influencer è nato un pò per caso. Volevo riprendere contatto con il mondo dopo anni in cui sono stato completamente solo e i social mi sembravano il primo passo. Fin da piccolo, e fino ai 16 anni, sono stato un giovane obeso, arrivando a pesare 110 chili. A scuola ero vittima di bullismo, non avevo amici ed ero chiuso a ricco. Poi, una mattina, non so cosa sia scattato dentro ma guardandomi allo specchio mi sono detto che dovevo fare qualcosa. Sono stati anni in cura al Sant'Orsola, e finalmente era scattata la molla che ha dato inizio a tutto. Devo dire che a 16 anni ho iniziato a perdere peso, perdendo 30 chili in tre mesi. Non è stato facile, sia psicologimanente che fisicamente, avendo anche rapporti non sempre facili con il cibo ma le persone notavano che ero dimagrito e mi stimavano, mi invogliavano a continuare e facevano complimenti. In maniera molto banale, per uno come me che era sempre stato deriso o non consoderato, questo mi ha fatto proseguire su questa strada".

Il suo primo post? 

"Mi sono lanciato nel mondo social a 18 anni, con molta paura. Instragram era un pò come il mio diario personale, dove pubblicavo foto con didascalie che erano le mie riflessioni. Uscendo da un periodo di bullismo soffrivo ancora di fobia sociale, avevo paura delle persone e del loro giudizio, ma grazie a internet potevo parlare di tanti temi, anche di come accettarsi. Più che nei post ne ho sempre parlato nelle stories e mi sono impegnato, soprattutto nel privato, a portare avanti questa battaglia raccontando la mia storia".

E' questo che le ha fatto aumentare le persone che la seguono?

"Oggi i miei post sono molo diversi, anche perché io sono diverso ma nelle stories e in varie occasioni continuo a parlare di diversità, in tutte le sue forme. La cosa più strana di tutto questo è che sono passato dal body shaming al cyberbullismo, e ho dovuto fare anche delle denunce, ma ovviamente affronto tutto in maniera diversa".

Quindi è cresciuto e ha maturato più consapevolezza grazie ai social?

"I social hanno aiutato ad aprirmi al mondo, e sopratutto invogliato a proseguire un percorso personale che avevo già avviato. Vedere ovviamente così tante persone che ti seguono è sempre comunque un grande sprono".

La sua vita è stata raccontata anche in un libro che uscirà a breve...

"Si, in una parte del libro 'Mamma voglio fare l'influencer', edito da Lupetti Editore che uscirà a fine mese, c'è una parte dedicata alla mia storia personale e ne sono molto felice. Se il mio percorso può aiutare qualcuno non posso esserne che felice. Questo non è un semplice libro, perché lo scopo è quello di sensibilizzare i lettori su temi importanti, come body shaming e cyberbullismo".

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