Una serata in piazza Verdi, la denuncia di un cittadino: "La bottiglia e lo smartphone"
Era da molto tempo che non mettevo piede in piazza Verdi. Da qualche mese mi ero ripromesso che non avrei mai più assistito ai soliti "teatrini" urbani messi in atto ogni sera da microcriminali poliziotti e comuni cittadini perlopiù conniventi; tuttavia stasera il mio sacrificio è stato ripagato. Quella che poteva sembrare la solita "macchietta sul telescopio", un telescopio tutt'altro che affidabile, capace d'inquadrare solo alcuni aspetti della nostra cara Bologna, si è rivelata un una spessa chiazza di catrame capace di turbare anche i molti, i più temerari, e di scatenare il panico.
Sono le 00:40. La serata non era andata male fino ad allora e avevamo deciso di incontrarci con degli amici in piazza Verdi. Nonostante il clima di grande giovialità e l'allegrezza portata dai più giovani che, di Bologna conoscono solo il lato affascinante, ignorando quelle che sono le dinamiche profonde dove si annida tutto il marcio, non ci si poteva assolutamente rilassare; infatti, dall'angolo più oscuro di via Zamboni, all'incrocio con via Del Guasto non c'è un momento che non giungano urla, insulti e rumori molesti. Come ben sappiamo le persone in questione, fonte di disagio per il comune cittadino sono noti spacciatori e criminali, e il fatto che questa gente divida piazza Verdi con le forze dell'ordine, disposte in alta uniforme a soli dieci metri di distanza, arricchisce di toni ironici la vicenda di oggi e di sempre.
Dopo pochi minuti di conversazione le urla si fanno più intense, due uomini, un africano e un marocchino iniziano ad inveire l'uno contro l'altro, minacciandosi con catene e bottiglie; niente di nuovo, i pochi decidono di spostarsi e i molti invece rimangono immobili sulle loro postazioni, per nulla scossi dall'evento. Naturalmente come da copione la performance serale si arricchisce dell'indolenza delle forze dell'ordine, che guardano da lontano senza intervenire. A questo punto decido di abbandonare il mio gruppo per dirigermi dalla polizia municipale, in modo da richiedere un loro intervento; con me sono molte altre le persone che si muovono con il medesimo proposito.
La denuncia è rivolta verso due carabinieri che si stanno amabilmente intrattenendo con dei civili, forse loro conoscenti. Al mio annuncio uno dei due carabinieri si gira, l'altro continua a parlare infischiandosene, la sua risposta è asciutta quanto il suo volto che osserva con sufficienza - va bene - mi risponde, e si rigira. Il resto è storia, dopo alcuni minuti la colluttazione diventa sempre più aspra e si scatena il panico.
I due uomini spalleggiati da una serie di complici iniziano a lanciarsi bottiglie che raggiungono frantumandosi i quattro angoli della piazza. Tutti iniziano a correre coprendosi il capo al meglio e la piazza diventa loro; la lotta dura ancora per pochi secondi, in questo frangete uno degli uomini, peraltro ormai solo, si trova a pochi metri dalle pattuglie della polizia municipale e dei carabinieri.
Nessuno reagisce, l'uomo con la bottiglia in mano in primo piano e un poliziotto con il suo smartphone poco dietro di lui.