Ordinanza anti-alcool, lacrime di rabbia
Se passeggiando per l' ex ghetto ebraico del centro di Bologna entrassi nel mini market, quello gestito da una famiglia pakistana, per comprare una birra fresca verresti accolto da un uomo con lo sguardo sconsolato fisso al pavimento e dalla moglie, in lacrime, con due bambini sulle ginocchia, ammutoliti dall'evidente tensione.
'No birra fresca, nuova ordinanza, oggi c'era la manifestazione'.
Il report degli interventi effettuati dal 26 maggio al 2 giugno, rivela che la Polizia Municipale abbia sanzionato, dall'entrata in vigore dell'ordinanaza anti-alcool, 39 persone.
Ieri, 3 giugno, una manifestazione contro l'ordinanza, i partecipanti? Esercenti, famiglie, studenti, persone che pagano l'affitto, persone indebitate, persone che lavorano dal mattino a notte fonda, persone che spesso vengono da paesi dove l'Italia è un miraggio, persone che ora sono tristi e che mi hanno intristito e fatto vergognare uscendo da quel mini market. Vivo a Bologna da 4 anni, l'impressione è quella di una città a cui stia venendo meno l'ossigeno.
Il focus non è politico ma morale, c'è la consapevolezza del potere di quelle parole scritte su di un foglio di carta? C'è coscienza dell'influenza economica sulle famiglie? Ma soprattutto, c'è coscienza?