Iscrizioni scuole d'infanzia, lo sfogo di una mamma: 'Altro che posti liberi, è un delirio'
Una segnalazione ci arriva da Annalisa, madre 36enne che quest'anno è in graduatoria provvisoria per l'iscrizione del proprio figlio alla scuola d'infanzia comunale. Nessun posto libero per la scuole in zona, a meno di non accreditarsi presso un istituto convenzionato, dove però le rette aumentano sensibilmente.
Annalisa spiega la sua storia: "Abito nel quartiere San Donato San Vitale e nella mia domanda ho inserito le quattro scuole di bacino indicatemi dal Comune, che però mi consigliava di inserirne almeno otto quindi anche quattro fuori bacino. Non l'ho fatto, perché distanti da casa e fuori dal tragitto casa-lavoro: lavoro vicino casa, mi muovo a piedi e inizio alle otto del mattino, per cui inserire una scuola lontana significa svegliare il bambino all'alba".
Annalisa continua: "La privata convenzionata costa dalle 300 euro alle 600 al mese ( mezza giornata o intera) senza pasto...una persona che lavora 8 ore paga 600 euro al mese, da settembre a giugno, per poi ottenere, 800 euro dal Comune come agevolazione se l'Isee è basso. Siamo due impiegati e viviamo di stupendio o di quello che ne resta dopo aver pagato il mutuo...ho versato per due anni più di 300 euro al mese al comune per il nido, e quando penso di poter tirare un sospiro di sollievo, nn c'è posto per mio figlio alle comunali...".
Rimane sempre l'opzione di un privato in zona ma, spiega ancora la mamma 36enne "ho contattato stamattina delle scuole private in zona: non hanno posto perché le famiglie, sapendo che il bando delle comunali è un delirio hanno, da gennaio, dato un anticipo per 'prenotare' il posto, anche a costo di perdere la caparra di 400 euro qualora poi si venisse assegnati alla scuola comunale scelta.
Di qui l'amara considerazione: "Dunque a settembre ho diverse possibilità: mi licenzio e sto a casa con il mio bambino, oppure tengo il lavoro ma iscrivo il bimbo dove mi dice il comune dovendo prendere i mezzi e svegliarci di fatto all'alba e magari arrivare tardi a lavoro tutti i giorni, oppure ancora mi indebito e lo iscrivo 'dalle suore' a prescindere da quale possa essere il mio credo e la mia possibilità economica.
Infine la considerazione: "Il Comune si vanta di avere posto 'quasi' per tutti" argomenta Annalisa "ma fa i conti sul fatto che i genitori, presi dalla disperazione, metteranno mano alla tasca e manderanno i figli nelle scuole private. Poi ci raccontano delle iniziative per la mobilità sostenibile e il supporto alle famiglie...".