Erano le 10:36 del 6 dicembre 1990 quando un aereo militare, partito dall'aeroporto di Verona-Villafranca si schiantò contro la succursale dell'istituto tecnico Salvemini in via del Fanciullo, a Casallecchio di Reno.

Il pilota, 24 anni e unico membro dell'equipaggio, resosi conto dell'ingovernabilità del velivolo si lanciò con il seggiolino eiettabile atterrando poi, con il paracadute, sulle verdi colline di Ceratolo ma dietro di sè la tragedia.

L'aereo colpì in pieno la scuola, in particolare lo spazio occupato degli studenti della classe 2A: 12 studenti di quindici anni morirono sul colpo, quattro rimasero gravemente feriti insieme all'insegnante, e poco dopo, a causa del combustibile l'edificio prese fuoco. 

A perdere la vita furono: Deborah Alutto di Bologna, Laura Armaroli di Sasso Marconi, Sara Baroncini di Casalecchio di Reno, Laura Corazza di Sasso Marconi, Tiziana de Leo di Casalecchio di Reno, Antonella Ferrari di Zola Predosa, Alessandra Gennari di Zola Predosa, Dario Lucchini di Bologna, Elisabetta Patrizi di Casalecchio di Reno, Elena Righetti di Sasso Marconi, Carmen Schirinzi di Sasso Marconi, Alessandra Venturi di Montevegli.

Una tragedia, che porta dietro di se oltre 70 feriti con invalidità permanenti. L'edificio  fu poi ricostruito, diventando però la Casa della Solidarietà per ospitare le associazioni di volontariato locali e la sede della Protezione Civile e della Pubblica Assistenza. L’aula della strage ha preso il nome di  Aula della Memoria e la parete sventrata dall’aereo fu ricostruita sotto forma di finestra.