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A Bologna una pizza realizzata con farina di Sangiovese

Tra attenzione verso l’ambiente e utilizzo di una farina speciale, il caso di una pizzeria innovativa e gourmet

Dall’originalità della materia prima alla comunicazione, passando per la gestione dei clienti e del personale: un mix di componenti che, se amalgamati bene, sono in grado di fare la differenza. Questa è Farina.

La sostenibilità quale valore fondante del brand: Farina ha scelto, in linea con i propri principi, di abolire la vendita di prodotti con pack di plastica. Sostituendo, a questi, materiali a minor impatto ambientale che contribuiscono, in aggiunta, ad una miglior conservazione dei prodotti per una conseguente maggiore soddisfazione del cliente finale.

Farina: dall’uva alla pizza

La pizzeria Farina, situata a Bologna, in Via Toscana, 8/b, è un unicum nel suo genere. Parla di sé già dal nome e dentro di esso vi è una grande innovazione: nel blend di farine utilizzate, ne utilizza una che deriva dalle bucce di uva di Sangiovese, ossia gli scarti della vendemmia. Questa polvere, prodotta dall’azienda agricola Casa Emma, situata nel cuore del Chianti classico, viene ottenuta attraverso un delicato processo di essiccazione delle vinacce a bassa temperatura, per preservare e mantenere integre tutte le sostanze nutritive dell’uva.

Grazie al suo utilizzo e ad accostamenti mirati, si assiste ad una vera e propria esaltazione di sapori, oltre che un apporto nutritivo di fibre, proteine e sali minerali. E, non ultimo, l’assoluta digeribilità, tema spesso “scottante”, quando si ha a che fare con la pizza.

Aderendo in maniera impattante a questo prodotto, Farina si colloca come pizzeria etica e assolutamente in prima linea contro lo spreco alimentare.

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L’impasto delle pizze di Farina

Innovativi su tutto, anche sull’impasto. Farina utilizza una gestione indiretta con una biga gestita a freddo. La biga viene fatta maturare per 24 ore e per altre 48 l’impasto delle pizze, in modo da amplificare al massimo le caratteristiche legate alla digeribilità del prodotto finale. 

La selezione di farine utilizzate spazia dalla tipo 1 ad una tipo 2 macinata a pietra, Senatore Cappelli, per poi arrivare a delle vere e proprie specialità frutto di una ricerca compiuta dal pizzaiolo, Sergio Coda, sul territorio regionale: farine coltivate da piccole aziende locali che non apportano trattamenti chimici al chicco, né conservanti. È la riscoperta di grani persi e poi riportati in vita in un modello non industriale, sposando un'etica di coltivazione che riduce la produzione a favore della qualità. 

In questo modo le caratteristiche di fragranza e croccantezza vengono raggiunte in maniera essenziale, al fine di regalare al consumatore un basso livello di glutine, ma anche un morso leggero e consistente, che si mantenga riconoscibile e fragrante anche e soprattutto dopo il trasporto a casa.

Un nuovo delivery

Con un prodotto realizzato in maniera così raffinata, anche il delivery ha più gusto!  Il menù di Farina è disponibile esclusivamente con consegna a domicilio e prevede un’ampia scelta tra tradizionali (dalla “Quattro Stagioni”, alla “Diavola”) e le cosiddette “Deliziose”, un vero e proprio omaggio a Bologna: tra queste è possibile ordinare pizze quali la “Borgo Panigale” (Fior di latte dell’Appennino Meridionale, Nduja di Spilinga, pomodorini gialli campani, dadini di provola affumicata fusa, foglie di basilico fresco,  olio extravergine d’oliva siciliano Barbera) o la “Santo Stefano” (Salsa di pomodoro pelato, fior di latte dell’Appennino Meridionale, rucola, prosciutto crudo di Parma 24 mesi e scaglie di Grana Padano 36 mesi), solo per citarne alcune.

Una semplice pizza da asporto può diventare un prodotto d’eccellenza solo con una minuziosa attenzione ai dettagli. È per questo che il team di Farina, ad esempio, affetta al momento il prosciutto crudo e lo consegna in un pack a parte. L’ingrediente non viene aggiunto in uscita alla pizza perché cuocerebbe nel tragitto, alterandone il gusto per il consumatore.

La ciliegia sulla torta è la selezione di pizze “Gourmet”: dalla “Savena” (crema di hummus di ceci, olive taggiasche denocciolate, rondelle sottili di cipolla rossa di Tropea, bastoncini di zucchine al forno, filetti di peperoni al forno, granella di nocciole tostate e rosmarino essiccato Bio) alla “ Saffi” (Salame Felino Igp in cottura, mozzarella di bufala Campana fusa, pomodorini gialli Campani, composta biologica di cipolle rosse di Tropea Igp e scaglie di Grana Padano 36 mesi). 

Con una qualità dettata da ingredienti di prim’ordine e del territorio come questi, non resta che sedersi comodamente a tavola in casa propria e lasciarsi coccolare.

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