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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Fase 3, partono anche le Discoteche: "Riapriamo solo all'aperto, si balla tenendo i due metri di distanza"

Il presidente SILB - Federazione Locali da ballo, racconta come ci si sta preparando alla ripresa di venerdì: "E' un test e viviamo alla giornata. Confidiamo nel senso di responsabilità delle persone"

Discoteche e sale da ballo in Emilia-Romagna venerdì prossimo, il 19 giugno, riaprono fra tante incertezze. Si parla dei soli locali all'aperto con un distanziamento fra persone che garantisca il livello di sicurezza necessario, ovvero due metri, salvo persone che convivono: "L'unica cosa buona per il momento è che riapriamo - dice Oliviero Giovetti Presidente SILB - Federazione Locali da ballo Confcommercio Ascom Bologna e gestore dello Chalet dei Giardini Margherita e Qubò - per il resto i timori e le incertezze sono tanti e penso che diversi colleghi non si riattiveranno, almeno per il momento. Poter ricominciare a lavorare in anticipo rispetto ad altre regioni (insieme a Veneto, Toscana e altre regioni del Sud) è stata una bella sorpresa e abbiamo accolto bene l'Ordinanza Bonaccini del 12 giugno, ma siamo di fronte a un capovolgimento bello e buono: mentre il nostro lavoro si basa sull'aggregazione, adesso la dobbiamo evitare e controllare le persone sarà una grande fatica". 

Come si ballerà: regole di distanziamento in pista e timori più sentiti dai gestori

Come si ballerà giusto in questa fase tre che parte il prossimo weekend? "Si potrà ballare, come già detto solo all'aperto, a una distanza di due metri e senza obbligo di mascherina perchè appunto non chiusi all'interno. Gli unici che potranno accorciare questa distanza sono le persone che sposate o che convivono". 

Qual è la cosa che preoccupa maggiormante voi operatori del settore locali/discoteche? "Sicuramente il controllo, la gestione dei buttafuori e degli ingressi. Ovviamente il problema economico è molto pesante e le spese sono esagerate. Ma intanto è un inizio e la speranza è che le cose migliorino dal punto di vista sanitario tanto da poter allentare le misure senza rischi". 

La vostra pista da ballo quanto è grande? Quante persone potranno ballare? Quali sanzioni sono previste? "La capienza sarà molto ridotta, direi da 1.000 a 500 persone, visto che l'area di ballo è fra gli 80 e i 100 metri quadrati. Cercheremo di organizzare gli ingressi in modo che i clienti possano prenotare prima il loro tavolo dandoci la possibilità di tenere tutti i conti delle entrate e sperando nel senso di responsabilità, che fino ad ora mi pare sia stato un dato di fatto generale. Da quello che so le sanzioni sono le stesse delle precedenti ordinanze, dai 400 ai 3.000 euro con il rischio di obbligo di chiusura da 5 a 30 anni. Staremo molto attenti e chiediamo lo stesso ai nostri utenti". 

Voglia di tornare dei locali: orari invariati e impazienza di tornare alla normalità

Quanta voglia c'è di tornare a ballare? Ci sono restrizioni o cambiamenti rispetto alla fascia orario? "Tantissima. Da tempo la gente ci chiede di sapere quando avremmo riaperto con impazienza di tornare alla serate musicali, ma per il momento facciamo un passo alla volta e prendiamo le misure di volta in volta. Ci aggiorneremo dopo il 19 giugno per vedere come è andata. Gli orari sono rimasti quelli del pre-Covid, fino alle 3 in settimana e fino alle 4 nel weekend e nei prefestivi". 

Un appello ai ragazzi che torneranno a ballare nei locali all'aperto? "Faccio un appello alla loro responsabilità affinchè rispettino distanziamento e regole generali accettando le limitazioni. So che capiranno e che staranno alle condizioni descritte". 

Che eredità potrebbe avere (nel bene e nel male) il tuo comparto dall'emergenza e da questa chiusura prolungata? "Intanto smettere di pensare alle discoteche come luogo di perdizione e di gente ubriaca e  criminale sarebbe già un buon inizio, mentre non voglio pensare che alcune limitazioni attuali possano persistere anche in una successiva fase. E poi essere molto più ascoltati a livello nazionale, liberalizzare gli orari che noi ancora dobbiamo rispettare (perché un bar può stare aperto h 24 e una discoteca no?) e sarebbe auspicabile una Iva al 10% oltre ad  aumentare il coefficiente per la capienza che in Italia è 1,2 mq per persona e la media europea è di 2,3". 
 

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