Come si reinventano i centri estivi? Attività all'aria aperta e fasce orarie
Il Governo stanzia 150 milioni di euro. Le famiglie potranno anche sfruttare il bonus baby sitter per l'iscrizione
Si sbloccano i centri estivi con il Governo che ha stanziato 150 milioni di euro. Le famiglie potranno anche sfruttare il bonus baby sitter per l'iscrizione ai centri.
La proposta organizzativa
La proposta dell'Emilia-Romagna prevede attività preferibilmente all'aperto, bambini in piccoli gruppi a seconda delle fasce di età, seguiti sempre dallo stesso o dagli stessi educatori senza contatti tra gruppi diversi, bambini accolti su più turni, con fasce orarie diversificate in modo da evitare assembramenti.
Un fatto "molto positivo", sottolinea la vicepresidente dell'Emilia-Romagna con delega al Welfare, Elly Schlein "siamo molto soddisfatti di questa notizia e ringraziamo la ministra Bonetti, insieme alle ministre Azzolina e Catalfo per l'impegno, una notizia davvero molto attesa dalle famiglie e dalle istituzioni", commenta "siamo felici- prosegue Schlein- che il nostro contributo sia stato utile per raggiungere questo obiettivo, su cui abbiamo lavorato intensamente per settimane, fino all'ultima videoconferenza che abbiamo tenuto questa mattina con oltre settanta interlocutori del territorio, mentre ieri abbiamo incontrato i sindacati. Molte delle proposte che avevamo presentato sono state accolte, segno che la strada da noi ipotizzata era percorribile. Grazie a questo lavoro in Regione siamo pronti, lavoreremo con comuni, enti gestori e parti sociali per partire quanto prima con le prime attività sperimentali".
Fase due e centri estivi, i timori dei sindacati: "Non ci scordiamo della sicurezza degli operatori"
"La riapertura dei centri estivi ò fondamentale- aggiunge Schlein- per molte ragioni, a partire dalle conseguenze che la sospensione dei percorsi educativi e di socialità possono avere sui bambini e ragazzi, e dalle grandi difficoltà delle famiglie, le donne soprattutto, che non possono essere lasciate sole ad affrontare la gestione dei figli piccoli.
Già normalmente sappiamo quanto sia difficile conciliare i tempi di vita e di lavoro, in questa fase il peso è, e sta diventando, sempre più gravoso".
"Consapevoli di questo- conclude la vicepresidente, con l'apporto delle migliori esperienze e competenze presenti nella nostra regione abbiamo lavorato pensando a modalità alternative e innovative di gestione delle attività in sicurezza, naturalmente nel pieno rispetto di tutte le misure necessarie a garantire la massima tutela della salute sia per gli educatori sia per i bimbi e le loro famiglie. Finalmente le famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo". (dire)
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