rotate-mobile
Basket

Il volo di Woldetensae: tanto lavoro per superare ogni ostacolo

Il 24enne bolognese ha avuto un battesimo di fuoco con la Nazionale, ma nella vita così come nello sport ha sempre dovuto guadagnarsi tutto per dimostrare quanto valesse. Passo dopo passo è migliorato, è diventato un giocatore più completo, ma la crescita non è affatto terminata

Nella vita bisogna lottare per ottenere quello che si desidera, e questo Tomas Woldetensae lo sa benissimo. Nella pallacanestro ha dovuto conquistarsi ogni cosa con la sua grande etica del lavoro, e sicuramente non è finita qui. L'esordio in nazionale ha rappresentato soltanto un nuovo punto di partenza, con più slancio e forse anche con un po' più di fiducia nei propri mezzi. Nato a Bologna da madre originaria dell'Eritrea, la sua vita da bambino non è certo stata rosa e fiori, ma tutto ciò l'ha temprato e quando calca il parquet con la palla a spicchi tra le mani questo suo vissuto gli serve per concentrarsi e mettere il massimo dell'impegno.

Da bambino il basket ha rappresentato un po' la sua isola felice, ma non chiamatelo predestinato perché sul rettangolo di gioco tutto sembrava tranne che quello. La madre, che ha fatto tanti lavori per non fargli mancare nulla, gli ha dato forse la cosa più importante: un esempio vivente che con l'impegno e l'abnegazione si può raggiungere tutto ciò che si vuole. Non a caso l'ha definita 'la sua Kobe Bryant', una metafora col campione statunitense che era legatissimo all'Italia che calza piuttosto a pennello. E allora se sin dall'inizio sembrava portato per questo giochino della palla da infilare in un cesto, con le sue diverse esperienze che hanno già segnato il suo vissuto a 24 anni ha saputo aggiungere ogni volta un mattoncino nuovo alle sue capacità.

Arrivato giovanissimo nel settore giovanile della BSL San Lazzaro, ha imparato, è migliorato, e da sottoquota è riuscito addirittura ad essere nominato nel miglior quintetto delle finali nazionali under 19. Ma Tomas voleva di più, voleva iniziare a realizzare il suo sogno di giocare negli Stati Uniti. E così, nel 2015 prende armi e bagagli e vola in Florida per frequentare il liceo della Victory Rock Prep. Due anni più tardi, entrato ormai nel sistema scolastico americano, spera in una offerta di borsa di studio da un'università. Se ne presenta solo una, Umkc (Università del Missouri di Kansas City), ma per problemi burocratici non può essere eleggibile per giocare e allora sembra svanire il sogno. Per rimediare è costretto ad iscriversi ad un junior college, che non giocano nemmeno contro le famose Duke, Kentucky, Michigan o Ucla per intenderci. La scelta ricade su Indian Hills, scuola dell'Iowa che nella Njcaa è di primissimo livello. Woldetensae si mette subito al servizio della squadra prendendosi importanti responsabilità e contribuendo alle vittorie tirando con oltre il 42% da 3 con più di 8 tentativi a gara.

Dicevamo del suo vissuto che lo ha forgiato. Ecco, il tiro lo ha più o meno sempre avuto. Ma se a quei tempi si parla con chi lo ha allenato a San Lazzaro, e gli si mostrano le sue partite con Indian Hills, dicono tutti che ha aggiunto una cosa fondamentale al suo gioco: la fisicità. E' una delle classiche cose che nell'ambiente 'a stelle e strisce' non manca a qualsiasi latitudine. Due anni ad Indian Hills gli spalancano finalmente le porte della Ncaa, il più prestigioso torneo universitario. Il sogno si realizza e vi entra dalla porta principale visto che ad accaparrarselo sono niente di meno che i campioni in carica di Virginia. L'anno precedente i Cavaliers hanno battuto in finale la Texas Tech di Davide Moretti, e con questa scelta Tomas avrebbe potuto far coppia con un altro italiano, Francesco Badocchi, che però all'inizio della stagione 2019-20 decide di lasciare il college e quest'anno ha giocato in serie C Gold nella sua Cernusco.

Woldetensae_Cavaliers

Virginia è allenata da Tony Bennett, un coach molto esigente che adotta un sistema difensivo particolare. Inoltre, i suoi esterni sono abituati a fare tutto, devono essere giocatori completi. Chiedete a Devon Hall che quest'anno ha vinto lo scudetto con l'Olimpia Milano per avere conferma. Il bolognese si integra bene in questo sistema, e non nasconde che la scelta di Virginia sia stata dettata anche e soprattutto dalla volontà di migliorare difensivamente oltre che per il prestigio dell'università. Nei due anni con i Cavaliers fa segnare un career-high da 27 punti contro Louisville, ma soprattutto griffa la vittoria della squadra con il canestro decisivo contro North Carolina, l'alma mater del leggendario Michael Jordan. Nonostante abbia giocato per sei anni negli Stati Uniti, in estate era solito vederlo ai giardini Margherita o in qualche altro playground di Bologna, dove da ragazzo comune ed umile giocava le più classiche delle partite organizzate sul momento da altri ragazzi. L'estate scorsa, però, il ritorno definitivo in Italia per intraprendere la carriera da professionista.

Ma proprio come in occasione del passaggio dal liceo al college, non ha esattamente la fila di direttori sportivi e allenatori fuori la porta di casa. Uno però lo vuole, è Massimo Maffezzoli che allena in A2 a Chieti e gli offre il suo primo contratto. Woldetensae accetta, e proprio come capitato in Florida, poi ad Indian Hills e infine a Virginia, ci mette poco ad ambientarsi e ad incidere sul parquet. Nonostante la squadra vada malino (Maffezzoli viene esonerato dopo un record di 8 vittorie e 14 sconfitte), lui gioca benissimo, ha un forte impatto e questo convince Varese a portarlo in serie A a metà stagione. Sotto la guida di coach Johan Roijakkers si prende la scena, di nuovo, sin dall'inizio, ancora. Memorabili il 5/5 nel tiro da tre punti contro Napoli e il season-high da 21 punti contro Cremona, due vittorie preziose in ottica salvezza. Tomas brilla insieme a tutti gli altri giovani varesini messisi in luce nonostante l'annata tribolata (con tanto di esonero di Roijakkers per intemperanze con i giocatori durante le partite), come Matteo Librizzi, Nicolò Virginio e Guglielmo Caruso.

Le prestazioni con Varese gli fanno guadagnare la convocazione con la nazionale maggiore, la prima in assoluto per l'Italia. E' Gianmarco Pozzecco a farlo esordire contro la Slovenia, ma a dire la verità già l'ex ct Meo Sacchetti lo stava monitorando. E adesso, dopo tutto quello che avete letto, provate a ricordare i primi palloni che ha toccato il bolognese appena messo piede in campo. E' in marcatura su Doncic che gli fa vedere il pallone, allunga il braccio e glielo scippa, parte in contropiede, due punti. E' quasi in angolo sul lato debole, parte un tiro, rimbalzo lungo, si divincola dall'avversario e afferra la sfera al centro dell'area pitturata concedendo un altro possesso alla sua squadra. Riceve palla sull'arco, fronteggia il canestro, ha spazio, tira senza paura, scrivete pure tre punti. Roba da raccontare ai nipotini, soprattutto la prima azione contro un fenomeno dei nostri tempi come lo sloveno Doncic.

Alla fine saranno 13 i suoi punti, risultando non solo il miglior marcatore ma per distacco il migliore azzurro in assoluto. E per premiarlo, il 'Poz' l'ha convocato anche per il successivo raduno di Brescia, in vista delle gare valide per le qualificazioni al Mondiale. Ma non è un regalo, è un'altra sua conquista. Tomas, che come lo definirebbero quelli bravi è un melting pot di culture tra quella italiana, eritrea (che non ha mai dimenticato) e statunitense, e per questo degno rappresentante di una nuova generazione di cittadinanza, sogna ancora l'esordio con l'azzurro indosso in una gara ufficiale. Cosa che per il momento ancora non è avvenuta perché la vita a volte è davvero strana. Pur essendo cittadino italiano al cento per cento sia per la legge che per la Fip, è considerato soltanto 'oriundo' per la federazione internazionale. Ergo, con l'Italbasket può giocare soltanto con una deroga speciale da parte della Fiba. La situazione, in divenire, è solo un altro ostacolo sulla strada di Woldetensae, che siam convinti non fermerà di certo il suo volo. Al di là di vittorie o sconfitte su di un parquet.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il volo di Woldetensae: tanto lavoro per superare ogni ostacolo

BolognaToday è in caricamento